Investire in un piano welfare aziendale a sostegno delle spese scolastiche dei figli dei propri collaboratori, è una scelta davvero intelligente, che conviene a tutti. Una scelta utile anche (e soprattutto) adesso che la scuola chiuderà per i canonici tre mesi estivi e le famiglie dovranno far fronte ai costi per centri estivi e viaggi studio. Tra rimborsi di spese e voucher, ecco come attivare un piano welfare per la scuola.
Welfare aziendale per la scuola: Quali sono i benefit per i collaboratori?
Si parte dal bonus per l’asilo, a quello per l’acquisto dei libri scolastici, dalla retta universitaria fino a quelle da versare per corsi formativi professionali. Decidere di attivare un piano di welfare aziendale a favore della scuola, significa decidere di sostenere i collaboratori con figli dai loro primissimi anni di vita, fino al momento che precede l’ingresso nel mercato del lavoro.
A disciplinare il welfare dedicato alla scuola, è il TIUR (Testo Unico delle Imposte dei Redditi). Al comma 2, lettera f-bis, riporta le spese del lavoratore per i familiari con finalità di istruzione. In base alla risoluzione 326 dell’Agenzia delle Entrate del 1997, rientrano tra le spese del welfare aziendale anche:
- Borse di studio;
- Libri di testo scolastico;
- Corsi di lingua;
- Rette scolastiche per istituti di ogni ordine e grado (dall’asilo, all’università);
- Buoni acquisto per tablet o pc;
- Rimborsi;
- Viaggi di studio all’estero.
Tutto questo, a prescindere dalle condizioni di familiare fiscalmente a carico, di convivenza con il dipendete e di percezione di assegni.
Dunque, se pensiamo che l’istruzione di un figlio costa, ogni anno, più di 1000 euro al lavoratore, capiamo quanto il welfare aziendale per la scuola sia non solo un investimento per l’impresa, ma soprattutto un risparmio per i propri collaboratori.
Quali sono i vantaggi aziendali?
Decidere di destinare il welfare della propria azienda all’istruzione significa puntare al benessere non solo del proprio collaboratore, in maniera chiara e diretta, ma anche a quello di tutta la sua famiglia. Significa sollevare da spese spesso imprescindibili, come quelle per i testi scolastici, ma anche dare delle opportunità di studio, come i viaggi all’estero o master di specializzazione, che certe famiglie non si sarebbero mai potute permettere altrimenti. Significa contribuire sul piano sociale, – in modo piccolo, ma deciso – rispetto alla scolarizzazione e, in qualche modo, al futuro del Paese.
Il welfare aziendale destinato all’istruzione può essere un ottimo modo per aumentare la considerazione da parte del lavoratore e della sua famiglia, ma anche a livello di opinione esterna.
Ma i vantaggi non si fermano al mero apprezzamento che potrebbero avere le persone verso l’azienda; tutto questo, produce ripercussioni positive anche rispetto all’employee retention, ovvero per riuscire a trattenere i collaboratori maggiormente prestanti dal ricercare un altro impiego. Rendendole sempre più felici di lavorare per un’impresa che capisce e sopperisce ai loro bisogni.
Sapevi, inoltre, che queste erogazioni sono scevre di costi aggiuntivi, non essendo assoggettate alla contribuzione?
Welfare aziendale, fiscalità e convenienza per tutti
Anche sul piano normativo si nota la convenienza che deriva da una scelta welfare di questo tipo.
Prendiamo come esempio il premio aziendale: il collaboratore può scegliere se percepire il premio in denaro o in benefit. Fino a 3.000 euro, viene applicata una tassazione sostitutiva al 10% (in caso di erogazione sancita da accordo sindacale e legata ad aumenti di produttività, qualità, redditività, efficienza o innovazione). Se, invece, il lavoratore opta per destinare tale quota a misure di welfare aziendale, l’esenzione fiscale è completa, sia per lui/lei che per l’impresa. In altre parole, le 3.000 euro di un eventuale premio di risultato saranno nette (esentasse) e il collaboratore potrà spenderle per la retta dell’asilo, per l’università, ecc.
L’azienda può, quindi, proporre soluzioni defiscalizzate ai propri collaboratori; questi, dal canto loro, possono utilizzare voucher (tramite apposite piattaforme), scegliendo tra i servizi resi disponibili, come l’acquisto di testi scolastici, piuttosto che per un computer o delle cuffie. Una completa versatilità (per quanto riguarda le spese scolastiche), senza dover anticipare denaro.
Rimborsi per le spese scolastiche
Decidere di rimborsare quanto speso in precedenza per la scuola, tramite la presentazione delle ricevute di pagamento, è un altro sistema di sostegno welfare. Questo, purché tali spese non siano già state detratte nelle dichiarazioni dei redditi dei lavoratori.
Consigli da non lasciarsi scappare
Non tenere mai nascosti i benefit ai tuoi collaboratori.
Parlane sia in sede di colloquio con un nuovo candidato, in funzione all’employer branding. Fallo sapere anche tramite sito e social media.
Rendere noto che la tua azienda offre un piano welfare aziendale che copre anche le spese scolastiche è un buon modo per rendere l’impresa sempre più attraente agli occhi dei possibili candidati, come a quelli dei potenziali clienti.
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