Il raddoppio a 600 euro della somma di non imponibilità dei fringe benefit, – con l’inclusione, per la prima volta, delle somme attribuite per il pagamento delle utenze domestiche – ha come obiettivo quello di agevolare le iniziative datoriali a favore dei lavoratori dipendenti. L’ampio raggio d’azione del decreto Aiuti-bis si propone di mitigare l’aumento generalizzato dei costi, in particolare quelli per acqua, luce e gas.
Fringe benefit 2022
Come saprete, con “Fringe benefit” si fa riferimento a tutti i beni e i servizi messi a disposizione dall’azienda ai lavoratori nell’ambito del welfare aziendale, ovvero che non concorrono a formare il reddito di lavoro dipendente. In base all’articolo 51 del TUIR, – per questo 2022 – saranno esenti dalla tassazione fino a un massimo di 600 euro, invece che 258,23 euro. Secondo quanto documentato dalla relazione tecnica del provvedimento, tale misura andrà a interessare circa 3 milioni di collaboratori.
La novità del decreto è che, tra i gli annoverati fringe benefit per questo 2022, troviamo anche le somme erogate/rimborsate ai lavoratori per sostenere le spese relative alle utenze domestiche, – quali servizio idrico integrato, energia elettrica e gas naturale. Quindi, un aiuto al lavoratore e alla sua famiglia anche rispetto all’inflazione e al caro bollette in un anno che si preannuncia piuttosto gravoso.
Vantaggi e benefici per titolari di impresa e lavoratori
L’aumento della soglia dei fringe benefit è una misura davvero importante, che permette di generare nuovi consumi, soprattutto elettrici, in uno scenario economico di sacrificio, – com’è quello attuale.
L’ottima performance dei fringe benefit, d’altronde, è già stata dimostrata negli scorsi anni: tra il 2020 e il 2021, si sono dimostrati una importante tasca di spesa, permettendo alle imprese di investire maggiormente e dando ai lavoratori la possibilità di disporre di un numero crescente di servizi per sé e per la propria famiglia.
L’importanza del Welfare aziendale
Guardando all’impatto al carrello che la spesa e la benzina hanno sul bilancio aziendale e familiare, ci rendiamo conto di quanto il welfare aziendale stia assumendo un “ruolo sociale” di notevole impatto e nuovamente riconosciuto sul piano legislativo, in un Decreto Legge rivolto alle “Misure urgenti in materia di energia, emergenza idrica, politiche sociali e industriali”.
Per avere un effetto veramente duraturo, in base a quanto esposto più volte dal Presidente AIWA (Associazione Italiana Welfare Aziendale), – Emmanuele Massagli – “Per un effetto duraturo è importante uscire dalle logiche meramente emergenziali e ripensare al welfare in modo strutturale nel tempo, a supporto di imprese e lavoratori”.
Il welfare aziendale, – ricordiamo – è un supporto concreto alle esigenze delle persone e diviene punto focale nella vita di imprese e dipendenti, in quanto:
- Gode di un trattamento fiscale e contributivo agevolato.
L’azienda può beneficiare di un abbattimento del costo del lavoro dal 30% al 40% rispetto agli importi lordi erogati in busta paga al dipendente e quest’ultimo ha a disposizione il 100% del valore monetario, senza alcuna tassazione, con un incremento del suo potere d’acquisto; - Facilita la conciliazione tra vita professionale e personale e la relazione con l’azienda.
È un supporto economico concreto, utilizzabile dal dipendente per le più svariate necessità, e gli effetti agiscono sull’aumento della motivazione e delle performance, oltre che sul miglioramento della brand identity e della reputazione aziendale.
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