La pianificazione previdenziale è importante.
Si tratta di uno studio che mira a programmare quelle che saranno le nostre entrate quando saremo in pensione.
Non solo.
Esso serve a capire se, tali entrate, saranno in linea con il tenore di vita cui ci siamo abituati durante il nostro percorso lavorativo.
Non di rado, infatti, accade che le persone restino completamente inconsapevoli di quanti contributi possano aver accumulato e del tipo di pensione che riceveranno al raggiungimento dell’età pensionabile. E, questo, succede soprattutto a seguito di carriere lavorative frammentarie e discontinue. Casi, questi appena elencati, in cui i contributi sono stati versati a Enti o Casse differenti tra loro.
Pertanto, il servizio di consulenza pensionistica è rivolto a tutti coloro che desiderano avere risposte in merito alla propria situazione contributiva e previdenziale, conoscere le diverse alternative per il pensionamento consentite dalla legge, capire come valorizzare al meglio gli spezzoni contributivi presenti in diverse gestioni.
Prima di arrivare alle risposte, però, sono importanti le domande. Partiamo da quelle più semplici per conoscere (e comprendere) meglio il mondo della consulenza pensionistica.
1. Chi?
L’attività di consulenza pensionistica è rivolta a tutti coloro che svolgono un’attività lavorativa e versano contributi per la pensione. Che siano, costoro, lavoratori dipendenti, commercianti, artigiani, professionisti, amministratori o artisti.
2. Come?
La pensione viene calcolata in considerazione delle Leggi vigenti e dei vari sistemi ancora in essere (“sistema retributivo”, “sistema misto”, “sistema contributivo”), i quali vengono opportunamente applicati al momento della data di inizio dell’attività lavorativa del soggetto.
Periodicamente, poi, viene controllato l’estratto conto previdenziale così da avere un punto della situazione. In questo modo, possono essere verificati e rettificati eventuali errori in tempi brevi, così da non incorrere nel rischio della prescrizione dei contributi.
Nel caso in cui si verifichino scenari diversi (cessazioni o cambio di attività, ad esempio), attraverso la consulenza è possibile valutare l’impatto sul futuro accesso pensionistico.
3. Dove?
Il miglior luogo resta lo studio di un consulente previdenziale, benché oggi esistano numerose piattaforme per ottenere una consulenza online.
Il consulente previdenziale, infatti, è un professionista specializzato nel settore delle pensioni. Una persona in grado di fornire:
- Dettagliati report che illustrano le modalità di accesso ai diversi sistemi pensionistici;
- Valutazioni circa la convenienza relativa al riscatto della laurea, ma anche rispetto al quando e dove conviene farlo;
- Perizie professionali riguardo a eventuali danni pensionistici subiti in periodi di expating o per effetto di omissioni contributive.
4. Quando?
Generalmente, il “problema-pensione” è maggiormente sentito dai cinquantenni e da coloro che si avvicinano al momento di uscire dal mondo del lavoro. In realtà, sarebbe opportuno avere conoscenza di quella che sarà la pensione in qualsiasi momento della propria vita professionale.
A questo proposito, infatti, l’attuale ordinamento pensionistico rende opportuna la pianificazione pensionistica da subito.
5. Perché?
Il versamento dei contributi previdenziali è un obbligo previsto dalla Costituzione per garantire ai lavoratori un sostegno economico durante la vecchiaia o, più in generale, quando non saranno più in grado di lavorare.
Dal momento che è un obbligo, quindi, PERCHÈ non ottimizzare l’investimento-pensione?
Hai altre domande, oltre a queste?
Contatta pure il nostro studio!
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