Ci troviamo nell’era del digitale, delle nuove iniziative e dell’innovazione, delle Start Up e della comunicazione veloce. Un contesto internazionale e globalizzato che, ogni giorno, ci insegna quanto “l’unione possa fare la forza”, ma anche la differenza.
L’articolo che oggi vi proponiamo nasce dall’ascolto di un podcast marcato Smau Academy, in collaborazione con ASSORETI PMI, cui lo Studio Pieri è associato.
Proprio perché “chi si ferma è perduto”, andiamo a scoprire le Start Up che entrano in Rete e le Reti di Impresa composte da Start Up. Facciamolo insieme a Eugenio Ferrari (Fondatore e Presidente ASSORETI PMI) e Ezio Este (commercialista e delegato di Milano).
Reti di Impresa
La Rete di impresa è uno strumento giuridico-economico di collaborazione tra imprese attraverso la sottoscrizione di un “Contratto di Rete” con cui si impegnano reciprocamente, in attuazione di un programma comune, a collaborare in forme e in ambiti predeterminati e attinenti all’esercizio delle proprie attività d’impresa, scambiandosi informazioni e/o prestazioni di natura industriale, commerciale, tecnica o tecnologica e/o realizzando in comune una o più attività che rientrano nell’oggetto sociale della propria impresa. Nel caso del contratto di rete, vi è quindi un organo comune, ovvero una rete univoca per tutti gli associati di per sé autonomi. Nel caso, invece, delle “Reti Soggetto”, vi è un’unica partita Iva e un’unica soggettività.
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Perché fare rete?
Riassumiamo subito 10 buoni motivi:
- Permette di raggiungere rapidamente economie di scala;
- Contribuisce a fare aumentare la massa critica e il potenziale negoziale;
- Favorisce la creazione di nuovi prodotti;
- Induce a operare in una logica di “Open innovation” (scambio aperto tra imprese);
- Stimola una crescita culturale;
- Aiuta i processi di internazionalizzazione;
- Conferisce la possibilità di partecipare a gare di appalto;
- Offre una finanza agevolata;
- Permette il “distacco semplificato”;
- Favorisce un’economia dimensionale.
Per far sì che tutto ciò si realizzi, non è sufficiente la mera realizzazione di una Rete di Impresa. Alla base di questa, è infatti indispensabile promuovere profondi tratti relazionali interni. Tra questi, la fiducia, la condivisione di know-how, la capacità di accogliere le differenze e, magari, farne dei punti-forza e, più in generale, la promozione di una regolare comunicazione e disponibilità.
Pertanto, è fondamentale conoscersi all’interno della Rete ed è altrettanto importante saper promuovere valori aziendali e umani, parimenti.
Start Up
Con Start Up, sinteticamente, ci riferiamo alle imprese in fase di lancio.
Alla luce di quanto esposto fino a qui, pertanto, non è difficile immaginare quanti e quali vantaggi potrebbero avere queste nuove imprese laddove decidessero di costituire una Rete.
Start Up innovativa
Questa tipologia di istituzione giuridica risulta essere molto recente e ancor più giovane rispetto al Contratto di Impresa. La Start Up innovativa è stata pensata dal legislatore come una piccola società per azioni. In altre parole, si tratta comunque di SRL (società di capitali e non di persone). Società piccole che possono fare le cose che fanno i grandi, anche attraverso piani di incentivazione. Tra queste, ad esempio, le fatture pagate in future quote di capitale, defiscalizzate.
Per rientrare in questa categoria, occorre svolgere come attività esclusiva o prevalente sviluppo, produzione, commercializzazione di prodotti e/o servizi innovativi ad alto contenuto tecnologico, oltre a non dover distribuire utili. In breve, occorre possedere almeno uno di questi 3 requisiti:
- Deve sostenere almeno un 15% di spesa in ricerca e sviluppo;
- Deve impiegare personale altamente qualificato;
- Deve essere titolare o intestatario di un brevetto o di un software registrato.
Le Start Up innovative possono realizzare strumenti finanziari partecipativi e, come le reti di impresa, si possono costituire online con uno statuto tipizzato, senza l’intervento del notaio.
Start Up Innovativa e Start Up Ordinaria
Sono due le caratteristiche principali che permettono di distinguere queste due tipologie di start up:
- Scalabilità del business: la start up innovativa è un’impresa piccola che può diventare grande grazie a un business scalabile e replicabile. Sono quindi favorite tutte quelle misure che consentono l’ingresso a nuovi investitori e alle dotazioni necessarie per promuovere questo percorso di crescita;
- Tecnologia e innovazione.
La definizione di Star Up Innovativa resta in vigore per 5 anni. Dopodiché l’impresa diviene PMI innovativa.
Per concludere, ecco qualche spunto suggerito direttamente da Ezio Este:
- Le start up si possono mettere in rete al pari di tutte le altre imprese, ottenendo gli stessi vantaggi;
- Le start up in rete possono offrirsi come complementari rispetto alle altre imprese, fornendo, ad esempio, contributi di alta innovazione;
- Le start up, in questo caso, sono equiparate alle università in qualità di fornitori di ricerca e di sviluppo, ai fini del credito di imposta;
- La start up in rete può essere essa stessa una strategia di exit.
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