Il Ministero della Cultura, in occasione dell’8 marzo, – Giornata Internazionale della Donna – propone i musei gratis per l’universo femminile. Un occasione per riappropriarsi della bellezza e della conoscenza e per riflettere sull’ancora difficile ruolo della donna nella società contemporanea.
E fine qui tutto bene.
Ma cosa si cela dietro queste intermittenti iniziative culturali?
Cultura in via di estinzione
Lo scenario che si profila in Italia è quello in un Paese della cultura per antonomasia dove, però, la popolazione deve essere imbeccata con eventi tanto accattivanti quanto intermittenti. Proprio come se la cultura e l’arte stesse fossero una specie in via d’estinzione. Ed ecco che i musei gratis per tutte le donne l’8 marzo si alternano all’entrata libera nelle prime domeniche del mese. Oppure viene “concesso” l’ingresso libero alle persone residenti in particolare fasce orarie. Sporadiche iniziative, spesso gonfiate con tante belle parole, che sembra vogliano nascondere il fatto che, in Italia, la cultura è ancora una questiona d’élite.
Non solo l’8 marzo. Come viene divulgata la cultura all’estero?
Se pensiamo a città come Londra, giusto per citare uno dei tanti esempi in Europa, sono davvero tanti (la maggior parte) i musei gratuiti. Che tu sia residente o meno, in strutture quali il Museo di Storia Naturale, il British o il Tate Museum, puoi entrare tramite una postazione di offerta libera posta all’ingresso. Molti di più sono poi i musei a quali i giovani (sotto ai 25 anni) possono accedere senza vincoli. Questo proprio per incentivare l’educazione culturale e la sensibilità, attraverso la partecipazione a mostre, eventi, spettacoli e incontri con intellettuali e artisti.
Non si parla, quindi, di gentili concessioni, ma proprio di una politica volta al miglioramento. Ed è così che, altrove, musei e teatri si riempiono di persone di varia fasce di età, genere ed estrazione sociale. Non solo in occasione dell’8 marzo o di poche domeniche al mese, ma a tutte le ore di qualsiasi giorno.
Ma poi, che cosa vuol dire Musei Gratis?
Lo scorso 21 febbraio ha finalmente riaperto al pubblico La Specola, il Museo di Storia Naturale dell’Università di Firenze. Per rendere omaggio all’evento, dopo anni di chiusura causata dai lavori, è stato concesso l’ingresso gratuito per quattro giorni. In pochi minuti, tutti i posti disponibili sono andati esauriti. Quattro giorni in cui il museo è stato rimpinzanto di persone, in qualsiasi fascia oraria. Quattro giorni in cui la cultura è stata letteralmente “messa alle strette”.
Di fronte a questa fruizione sporadica e massiva, ci chiediamo: è davvero possibile riappropriarsi della bellezza e riflettere sul difficile ruolo della donna, in queste condizioni estreme?
Poi, proprio perché è l’8 marzo e proprio perché la violenza sulle donne (soprattutto da parte degli uomini) tarda a dissiparsi, perché rendere libero l’ingresso SOLO alle donne?
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