Figlia di allevatori cinofili e a sua volta allevatrice, Francesca Pianigiani sa che cosa vuol dire prendersi cura dei cani e raggiungere il successo insieme a loro, attraverso una vera e propria impresa.
Oggi vogliamo conoscerla meglio, – con un’intervista. Vogliamo scoprire qualcosa in più sulla sua attività come toelettatrice di cani e capire come strigare i principali nodi per diventare imprenditrici di successo.
Donne, lavoro e amore per gli animali. Francesca Pianigiani ci racconta la sua esperienza e la sua impresa
Abbiamo scelto Francesca, per la nostra intervista di oggi, perché porta in sé temi molto cari allo Studio Pieri: imprenditoria femminile e cura degli animali.
CanLustro, la sua attività di toelettatura per cani, ha raggiunto successo in tempi brevi e nemmeno troppo facili. Questo dimostra quanto sia cambiata la consapevolezza rispetto al benessere degli animali negli anni. Oggi, portare il proprio amico a quattro zampe a tagliarsi il pelo, avendo anche la possibilità di scegliere tra diversi tagli, non suona più così strano. Gli animali, dal mero affiancamento al lavoro, sono diventati dei veri e propri compagni di vita. Sono state comprese le loro necessità, dall’alimentazione, passando dal gioco, fino all’igiene.
Così si porta il cane dalla toelettatrice. Donna. Dietro pettine e forbici, la coraggiosa scelta di avviare un’attività propria.
Parliamone direttamente con Francesca.
– CanLustro, la tua impresa di toelettatura per cani, ha raggiunto successo in tempi relativamente brevi. Ma da dove sei partita?
La mia vocazione sono sempre stati gli animali. Decidere di lavorare insieme a loro, è stata quella via di mezzo tra la mera conseguenza e la realizzazione di un sogno. Anche se il percorso è stato lungo e niente è stato mai lasciato al caso: ho iniziato in allevamento, per poi diventare addestratrice ed handler (preparatrice di cani da esposizione), tutto in modo rigorosamente certificato. Collaborando con i migliori allevatori a fini espositivi, ho avuto modo di appassionarmi alla toelettatura, cioè ad un altro modo per prendermi cura degli animali, in maniera raccolta ed intima. Sempre per garantire il benessere degli animali a 360 gradi, prima di avviare la mia attività, ho deciso di affiancare un veterinario per un anno.
– Cosa ti ha aiutata nella realizzazione del tuo sogno?
Per quanto assurdo possa sembrare, mi ha “aiutata” la pandemia. Mi spiego meglio: dopo mesi di chiusure, ho sentito il bisogno di uscire fuori e mostrarmi attraverso le mie passioni di sempre, trasformandole in veri e propri obiettivi, attraverso un’impresa. Oltre a questo, fondamentale è stato il supporto, oltre che all’aiuto fisico, – ad esempio per verniciare, realizzare il bancone del negozio o la grafica- del mio compagno, di mia madre e di mio suocero. Mi hanno spronata a credere in me stessa e nelle mie potenzialità, dicendomi che tutto sarebbe andato bene. E così è stato.
– Quali sono state le maggiori difficoltà in corso d’opera?
Prima di tutto, realizzare fisicamente il negozio: quando pensi di aver finito qualcosa, spunta qualcos’altro da fare. Immancabili, quindi, le difficoltà economiche, ma anche trovare reali incentivi che potessero fare al caso mio. Una volta inaugurato, poi, mi si è parata di fronte la necessità di conquistare la fiducia dei clienti, passando dai loro amati amici a quattro zampe. Prima di prendere le forbici in mano, quindi, è stato importante spiegare ed educare le persone rispetto alla mia impresa, a un servizio fatto di scelte di qualità, così da garantire, sotto ogni aspetto, il benessere degli animali, al giusto prezzo.
– Molte aziende stanno impostando la propria strategia business sulla persona, proponendo soluzioni sempre più vicine a questa. Soprattutto a livello emozionale. Lo fai anche te con gli animali?
Sì, moltissimo. Non solo è importante creare empatia e fiducia con i padroni, ma anche (e soprattutto) con i miei veri clienti: gli animali. Magari mi prendo dieci minuti in più, ma per me è fondamentale che loro si sentano a loro agio, così da riuscire a creare un vero e proprio rapporto di intesa, che permetta loro di tornare da me scodinzolando, in vista della toelettatura successiva. E anche i padroni, anche quelli inizialmente più reticenti, poi tornano “scodinzolando”. La strategia promozionale, quindi, è un po’ stata conseguente rispetto a come mi piace lavorare.
– Come ci si rende conto che la propria impresa sta funzionando?
Più che attraverso il numero di clienti raggiunti o le cifre di fatturato, si capisce di essere sulla giusta strada grazie all’apprezzamento che si riceve, sia da parte del cane che del padrone. Un altro elemento da valutare è il benessere personale: quando sono a lavoro, io sto bene. Mi sento sicura di me, preparata in quello che faccio, tranquilla rispetto ai prodotti selezionati e ai risultati promessi.
– Quanto è importante la presenza di un impresa sui social network?
È imprescindibile. Permette di farsi conoscere, di “mostrare”, – prima di mostrare davvero – il proprio modo di lavorare, l’ambiente, far sentire la propria voce, creare empatia. Consente di raggiungere il target di riferimento in modo allargato e, al tempo stesso, mirato. Offre molte occasioni di contatto e, soprattutto, di rassicurazione. Insieme al passaparola, – sempre funzionale, soprattutto in borghi ristretti come può essere Colle di Val d’Elsa – è senza ombra di dubbio il sistema migliore per “fare entrare” potenziali clienti.
– Per molte donne, riuscire a conciliare il lavoro con la famiglia risulta essere molto difficile. Come imprenditrice, cosa ne pensi a riguardo?
A prescindere dalla tipologia di famiglia “che aspetta a casa”, quando si apre un’attività ci si concentra totalmente su quella. Almeno inizialmente, si tende a “sacrificare” il resto. Avendo avviato la toelettatura da circa un anno, mi trovo ancora in questa fase di dedizione prevalente, in cui mi capita di passare anche 12 ore in negozio. Al momento, quindi, non saprei come conciliare altro. Ma stiamo parlando di una condizione temporanea; in futuro, magari, riuscirò a trovare altre soluzioni che mi permettano di diventare anche “imprenditrice” di altro.
– Infine, quali consigli daresti alle donne che vorrebbero realizzarsi in ambito lavorativo?
È scontato se dico che la prima cosa da fare è credere in sé stesse? Per raggiungere una buona dose di fiducia in sé, è importante studiare e specializzarsi; essere ogni giorno più aggiornati rispetto a quello prima e, possibilmente, anche rispetto alla concorrenza. Soprattutto nel mio lavoro, – in cui non si può spiegare con le parole al proprio cliente – è fondamentale imparare a gestire le emozioni: la paura trasmette paura; la fiducia trasmette fiducia, ma anche gioia, sicurezza e benessere. Alle persone e agli animali.
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