Vediamo cos’è e come funziona la misura economico-fiscale “Quota 100”, ovvero come si sommano età e contributi e tutti i requisiti per accedere alla pensione anticipata dal 2019
“Quota 100”: cos’è?
La cosiddetta “Quota 100”, contenuta nell’Articolo 14 del Decreto Legge n. 4, approvato il 28 gennaio 2019 dal Governo, è una misura economico-fiscale che consente ai lavoratori, iscritti presso le gestioni previdenziali I.N.P.S., di poter uscire dal mondo del lavoro in anticipo rispetto ai precedenti requisiti previsti dalla Legge Fornero.
Quali sono i requisiti richiesti?
Secondo tale misura, è possibile uscire dal mondo del lavoro quando la somma tra contributi versati ed età anagrafica fa, appunto, 100.
Per accedere alla pensione anticipata prevista a partire dal 1° aprile 2019, però, occorre un’età anagrafica e contributiva minima: almeno 62 anni di età e 38 anni di contributi maturati entro il 31 dicembre 2018. Una misura volta, quindi, ad avvantaggiare coloro che, durante la propria carriera, hanno versato molti contributi previdenziali. Lo stesso decreto prevede, inoltre, un abbassamento del requisito contributivo, ripristinandolo a 42 anni e 10 mesi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne.
In base alle ultime novità, tale misura sarebbe stata approvata in via sperimentale per 3 anni (2019, 2020 e 2021) e prevede delle differenze tra i lavoratori privati, pubblici e personale scolastico, al fine di ridurre i costi della Manovra.
- Lavoratori privati: a partire dal 1° aprile 2019 potranno andare in pensione anticipata tutti i privati che, entro il 31 dicembre 2018, avranno raggiunto 62 anni anagrafici + 38 anni di contributi versati. Per coloro che, invece, matureranno tali requisiti nel corso dell’anno o nei successivi due, avranno la possibilità di uscire dal mondo del lavoro dopo 3 mesi dalla data di raggiungimento dei requisiti.
- Dipendenti pubblici: grazie al meccanismo delle finestre di uscita, potranno andare in pensione dal 1° Agosto 2019, purché abbiano raggiunto i requisiti alla data di entrata in vigore del decreto. Coloro che, invece, raggiungeranno tali requisiti successivamente all’entrata in vigore del decreto, dovranno attendere 6 mesi per ottenere il pensionamento.
- Personale scolastico: a differenza degli altri, dovranno presentare la domanda di pensionamento anticipato entro il 28 febbraio 2019 con la possibilità di poter lasciare il posto di lavoro prima dell’inizio dell’anno scolastico 2019/2020.
Attraverso l’approvazione del Decreto Legge su “Quota 100” e Reddito di Cittadinanza, Opzione donne è stata prorogata per la durata di tutto il 2019. Questa misura permetterà alle donne lavoratrici che hanno versato 35 anni di contributi di andare in pensione in anticipo al raggiungere dei 58 anni di età per le lavoratrici dipendenti e a 59 anni nel caso di lavoratrici autonome.
Tra le ultime novità, invece, vi è Quota 100 e superbonus: i lavoratori che decidono di restare nel mondo del lavoro, pur avendo raggiunto i requisiti richiesti, avranno diritto ad un bonus del 33% in più sullo stipendio.
Come si calcola? Simulazione di calcolo:
Come abbiamo detto, per il calcolo della “Quota 100”, deve essere sommata l’età pensionabile del lavoratore con gli anni di contributi da questo versati.
Per cui, basandoci sugli esempi riportati sul Sole 24 Ore (a cura di Antonello Orlando):
- Sono nato nel novembre del 1957, lavoro in banca e al 31 dicembre 2018 ho accantonato 39 anni di contributi, posso andare in Quota 100?
- Il requisito anagrafico di 62 anni sarà perfezionato a novembre, da cui decorreranno i 3 mesi della finestra trimestrale mobile riservata al settore privato per tutti i lavoratori subordinati autonomi. La decorrenza dell’assegno si localizzerà a partire da marzo del 2020.
- Sono un lavoratore autonomo nel settore informatico, ho 39 anni di contributi e sono nato nel 1956. Posso andare in Quota 100? Se sì, posso fatturare massimo 5 mila euro da quando vado in pensione?
- L’assicurato ha soddisfatto il requisito contributivo e anagrafico prima del 2019, dunque potrà accedere a Quota 100 dal prossimo aprile. Per farlo non dovrà, dal momento della titolarità dell’assegno, percepire alcun emolumento da libero professionista o stipendio da lavoratore subordinato. Il limite dei 5 mila euro non si riferisce infatti ai redditi di lavoro autonomo, ma alla categoria dei redditi diversi, la quale richiederà che lo stesso non eserciti più la professione abituale al momento collegata alla sua partita Iva, ma emetta ricevute con ritenuta d’acconto per attività più sporadiche, anche di inquadramento civilistico di lavoro autonomo.
- Sono nato nel 1958, ho 37 anni di contributi a dicembre 2018 e ho perso il lavoro che avevo presso un’azienda privata assicurativa. Da dicembre 2018 sono in Naspi. Posso andare in Quota 100?
- Il requisito anagrafico sarà perfezionato nel 2020, dunque nel triennio utile di sperimentazione della norma. I 38 anni di contributi richiesti da Quota 100 saranno raggiunti alla fine del 2019, pertanto la finestra trimestrale decorrerà dopo il 62esimo compleanno. In merito alla contribuzione, in attesa di chiarimenti da Inps, si ritiene comunque soddisfatto il sub-requisito dei 35 anni di contributi effettivi.
- Sono un lavoratore pubblico e ho 37 anni e mezzo di contributi a gennaio 2019, di cui 12 mesi accantonati prima dei 19 anni di età. Ho compiuto questo mese 62 anni. Posso andare in Quota 100 subito?
- Le agevolazioni per i lavoratori precoci si rivolgono solo a chi rientri anche in uno dei quattro status di bisogno previsti dalla Manovra del 2017 e comunque non rilevano per Quota 100, ma solo per la pensione anticipata ordinaria. In questo caso il soggetto assicurato se terminerà la contribuzione a luglio 2019 avrà raggiunto i 38 anni di contributi. Avendo già perfezionato il requisito richiesto di 62 anni, a partire dalla maturazione del requisito contributivo, decorrerà la finestra di sei mesi prima dell’accesso a pensione in Quota 100, che non potrò essere percepita prima di febbraio 2020.
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