Per quanto si sia parlato quasi esclusivamente dei voucher con il d.l. 17 marzo 2017, n. 25 è stata modificata anche la disciplina degli appalti.
In particolare sono stati eliminati diversi periodi del testo originale del d.l. 276 del 2003. Come conseguenza, adesso, l’appaltatore è obbligato in solido con l’appaltante fin da subito, per due anni, nei confronti degli operai per quanto riguarda i trattamenti retributivi comprensivi di TFR, contributi previdenziali e premi assicurativi in relazione al periodo di esecuzione del contratto di appalto.
Questo pone il problema di trovare un appaltante di cui potersi fidare e predisporre dei controlli periodici, prima di pagare il corrispettivo all’appaltatore, che permettano di controllare il regolare pagamenti dei dipendenti.
Tutti i mesi si dovranno controllare i seguenti documenti:
- Buste paga con giustificativi;
- Pagamenti ritenute fiscali e previdenziali;
- Cassa edile (solo per gli edili);
- F24;
- Inoltre sarebbe ottimo se il tutto venisse asseverato da un consulente del lavoro regolarmente abilitato.
Il rischio più grande, infatti è quello di trovarsi con un appaltante che prende i soldi dell’appalto e poi non paga i suoi dipendenti, i quali verranno a battere cassa dal committente il quale sarà costretto a pagare più del dovuto.
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