Per evitare abusi, sono in programma maggiori controlli sul Reddito di Cittadinanza, sanzioni e disincentivi. Non solo: tale sussidio verrà sospeso alla seconda offerta congrua rifiutata.
Reddito di Cittadinanza 2022: novità
A dispetto di ciò che auspicavano i detrattori, il Reddito di Cittadinanza resterà in vigore anche questo anno, con gli stessi finanziamenti del 2021 (in base a quanto stabilito dal disegno di Legge di Bilancio 2022).
Parliamo, quindi, di 8,6 miliardi di euro destinati a questa misura. A questa cifra, si aggiungono ulteriori 200 milioni di euro, – stanziati dalla recente approvazione del Decreto Fiscale – per far fronte al crescente numero di richieste generate dalla crisi legata alla pandemia.
Ma ci sono anche importanti novità che non possono essere ignorate dai soggetti interessati.
Rafforzamento controlli preventivi
Durante lo stato d’emergenza degli ultimi due anni, è stato necessario uno sforzo finanziario maggiore per la copertura del Reddito di Cittadinanza. Oltre alla crisi legata alla pandemia, è emersa una discreta porzione di fondi finita nelle mani di soggetti non aventi diritto a tale misura di sostegno. In attesa che vengano restituite tali risorse, il nuovo anno e la nuova Manovra hanno portato un rafforzamento dei controlli preventivi e delle procedure per l’ottenimento del Reddito di Cittadinanza.
Il ruolo dell’Inps
In base a quanto stabilito nella Legge di Bilancio, l‘Inps dovrà mettere in atto una serie di verifiche annuali in collaborazione con il ministero del Lavoro e politiche sociali, con l’Agenzia delle Entrate, guardia di Finanza, ministero degli Affari Esteri e della cooperazione internazionale.
Spetta sempre a questo Istituto il controllo tempestivo di dati anagrafici, di residenza, di soggiorno e di cittadinanza, dichiarati nella domanda di reddito attraverso le banche dati a sua disposizione.
Il ruolo dei Comuni
I controlli preventivi saranno affidati anche ai Comuni.
Questi, infatti, saranno incaricati di verificare la composizione del nucleo familiare dichiarato nella richiesta di RdC e l’effettivo possesso dei requisiti indispensabili. Nell’ottica di frenare i “furbetti”, verranno predisposti dai Municipi ulteriori controlli successivi all’erogazione di risorse.
La comunicazione con l’Inps, nel 2022, sarà reciproca e reciprocamente rinforzata. I Comuni dovranno, puntualmente, comunicare l’esito delle loro verifiche attraverso la piattaforma ed entro 90 giorni; l’Inps, a seguito delle varie verifiche dei dati, comunicherà ai Comuni le posizioni che richiedono ulteriori accertamenti.
Riduzione dell’assegno
A partire dal mese successivo a quello in cui viene rifiutata un’offerta di lavoro congrua, l’importo dell’assegno verrà ridotto di 5 euro ogni mese (senza poter scendere al di sotto delle 300 euro).
Tale riduzione dell’importo interesserà solo i percettori occupabili. Non si applicherà, quindi, ai nuclei familiari composti da soggetti non occupabili, ai minori di tre anni o alle persone disabili o non autosufficienti.
Così come viene applicata, la riduzione dell’importo potrà essere sospesa. Questopotrà avvenire nel caso in cui, anche solo un componente del nucleo familiare, intraprenda un’attività da lavoro dipendente o autonomo, da almeno un mese continuativo.
Decadenza del beneficio
Nel momento in cui un soggetto accede al Reddito di Cittadinanza, questo dovrà sottoscrivere un Patto per il lavoro presso i Centri per l’Impiego o un patto per l’inclusione sociale, in caso di bisogni più complessi. Nel primo caso, per non perdere tale misura di sostegno al reddito, il beneficiario dovrà accettare almeno un’offerta di lavoro nei 18 mesi.
Decadranno dal Reddito di Cittadinanza, quindi, coloro che non frequenteranno, almeno una volta al mese, i Centri per l’Impiego, presso i quali, – come stabilito dai Patti per il lavoro – saranno previste attività e colloqui in presenza.
Tra le nuove regole è prevista la sospensione dell’assegno al rifiuto di due offerte congrue (non più dopo la terza, come era previsto finora). A questo proposito, viene anche riformato il concetto di offerta di lavoro congrua, rendendola meno difficile da rifiutare.
Nello specifico, è da intendersi congrua la prima offerta se distante meno di 80 km rispetto alla residenza del beneficiario (o raggiungibile entro 100 minuti tramite mezzi di trasporto pubblici); la seconda offerta di lavoro è considerata congrua in tutto il territorio nazionale.
Per quel che concerne i contratti, non sono congrue solo le offerte di lavoro a tempo indeterminato. A partire da quest’anno vengono ritenute congrue anche le offerte di lavoro part time almeno al 60%, le offerte a tempo determinato di durata non inferiore ai 3 mesi.
Oltre ad essere una misura di assistenza, il Reddito di Cittadinanza è, infatti, un progetto per il reinserimento lavorativo dei richiedenti.
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