Perché parlare di comunicazione?
Molto spesso sentiamo parlare di “comunicazione” e della sua importanza, soprattutto contestualizzata ad oggi. Ma che cosa vuol dire, – davvero – “comunicare”?
Partendo dalla sua definizione, la comunicazione non è altro che un processo di scambio di informazioni, in maniera reciproca, tra due o più interlocutori all’interno di un determinato contesto. Essa, quindi, non solo riguarda tutti, ma è anche (e soprattutto) strettamente legata al concetto di relazioni, di qualsiasi natura esse siano (lavorativa, familiare, scolastica, ecc…)
In altre parole, è proprio la comunicazione quel particolare collante che non solo crea connessioni interpersonali, ma determina anche il clima in cui ci troviamo ad operare (es. ufficio), la qualità della propria giornata e, conseguentemente, una buona comunicazione produce anche migliori risultati.
Inoltre, anche volendo, nessuno può prescindere dal comunicare: anche stando in assoluto silenzio, infatti, stiamo comunque comunicando qualcosa agli altri. Questo è dovuto all’esistenza di una comunicazione detta verbale e una conosciuta come non verbale. In questa seconda categoria, rientrano tutti quei messaggi impliciti che, anche al di fuori delle nostre intenzioni, trasmettiamo. Come? Con il tono della voce, ad esempio. Oppure attraverso l’abbigliamento o un particolare stato emotivo.
Come abbiamo detto, la comunicazione ci permette di entrare in relazione con l’altro. Creare relazioni significative è uno dei bisogni fondamentali dell’essere umano. Pertanto, quando lo scambio di informazioni diventa difficile, ne risente la relazione e, di conseguenza, il proprio benessere psicologico.
Migliorare la situazione comunicativa, quindi, conduce ad un miglioramento della vita stessa in tutti i suoi ambiti.
L’importanza di una comunicazione efficace in azienda. Soprattutto per i capi.
Dopo aver specificato che cosa effettivamente sia la “comunicazione”, risulterà abbastanza chiaro il perché questa sia così importante all’interno di un contesto lavorativo.
E’ attraverso la sua efficacia, infatti, che possono essere raggiunti i risultati attesi. Basti pensare ad un leader che riesce a farsi capire da tutti, a scanso di equivoci: egli non solo riduce notevolmente i margini di errore e di incertezza, ma riesce a rafforzare anche le relazione tramite la creazione di un sano rapporto di fiducia. Altrimenti, ovvero in mancanza di una comunicazione efficacie, la capacità di condurre le persone, anche attraverso una (eventuale) riformulazione delle idee, potrebbe diventare un’attività faticosa, difficile e stressante.
Non solo, come avevamo specificato in un precedente articolo, non esiste Welfare Aziendale senza comunicazione. Essa, soprattutto in ambito lavorativo, è alla base del benessere stesso aziendale.
Saper comunicare è importante tanto quanto sapere ascoltare
Con “ascoltare”, in questo contesto, alludiamo alla capacità di decodificazione del messaggio ricevuto da parte del destinatario.
Spetta al ricevente, infatti, il compito di comprendere ciò che è stato trasmesso da parte del mittente, anche attraverso l’adozione di un differente punto di vista, la comprensione dei sentimenti in gioco e la volontà di trovare un accordo.
L’ascolto, per essere definito efficace, deve essere attivo ed empatico.
Nel perseguimento di una comunicazione funzionale, quindi, non bisogna restare focalizzati solamente sul messaggio, ma anche su ciò che sta avvenendo, cercando di comprendere tutto quello che una persona trasmette.
Come fare a migliorare la propria dimensione comunicativa?
Per migliorare la propria capacità di comunicare e, quindi, di creare relazioni interpersonali, potrebbe essere utile una auto-analisi delle proprio relazioni quotidiane, come quelle che vengono a crearsi sul posto di lavoro. Scoprire, quindi, quali comportamenti utili sono stati assunti durante la giornata e quali, invece, sono risultati carenti o, comunque, trascurati. Ad esempio: entrando in ufficio, saluto tutti?
(Per maggiore approfondimento https://wello.online)
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