Da quasi un anno ci ritroviamo in una situazione di semi-immobilità e incertezza.
Qualsiasi volontà di movimento fa paura: gli spostamenti sono limitati, i viaggi pressappoco esclusi, le visite a parenti e amici possibilmente da evitare. In questo scenario, anche l’idea di poter cambiare impiego, magari stufi dello stesso lavoro di sempre o esauriti rispetto al lavoro da casa, sembra un’impresa impossibile.
Ma, almeno in questo caso, non bisogna darsi per vinti: la possibilità di rinnovarsi professionalmente, nonostante la crisi dettata dalla pandemia globale, resta.
Cosa conduce a cambiare lavoro?
In uno scenario in cui molte persone si sono ritrovate in cassa integrazione o sono state costrette a “chiudere bottega” oppure, ancora, temono un licenziamento prossimo, pensare di cambiare occupazione potrebbe suonare come un’intenzione da pazzi, di cui doversi quasi sentire in colpa.
Di fatto, sono molte le persone che si trovano a vivere una condizione di forte disagio rispetto al proprio lavoro. C’è chi non ne può più del solito impiego di sempre, chi non riesce proprio a sostenere quel tipo di lavoro condotto da casa o non ne può più di una situazione aziendale precaria; c’è chi vorrebbe guadagnare di più o guadagnare diversamente. C’è chi ha bisogno di nuove sfide professionali e chi, nel frattempo, ha allargato il nucleo familiare.
Le motivazioni possono essere tante ed è giusto, nonostante tutto, non sopprimerle: questo non gioverebbe né a noi, né rispetto al proprio impiego, per cui possiamo aver sviluppato anche una certa insofferenza.
Possibili soluzioni per cambiare lavoro
Cambiare lavoro in pandemia, laddove la pandemia cambia il lavoro.
In altre parole, possiamo “abbracciare” la crisi, valutandola per quello che è realmente: quali settori sono crollati e quali altri, invece, stanno vivendo un’impennata? Teniamo a mente che da qui al 2030, inoltre, il 70% dei lavori saranno scomparsi o cambiati drasticamente. Cerchiamo di capire quali e come.
Indaghiamo, quindi, tutte le nuove opportunità, ma anche le nostre motivazioni profonde, quelle che ci hanno condotti a muoverci in questo senso. Dopodiché, sempre mantenendo un atteggiamento mentale positivo, iniziamo a riprogrammarci.
1. Aggiorniamo il cv
Prediligiamo un curriculum che sia il più originale e accattivante possibile, a discapito del modello europeo. Rendiamolo il più personale possibile. Magari anche dinamico, come un video-curriculum. Concentriamoci su cover letter personalizzate e prendiamoci cura del nostro profilo LinkedIn., imparando a utilizzarlo al meglio.
2. È tempo di formarsi
In questo momento, le offerte di validissimi corsi di formazione online sono in netto aumento: approfittiamone per iscriversi, così come possiamo approfittare della flessibilità che, in certe circostanze, il lavoro da casa concede. Ad esempio, il tempo risparmiato, ogni giorno, per prendere i mezzi pubblici per raggiungere il posto di lavoro, potrebbe essere investito in questo senso.
3. Seguiamo le tendenze
Molti modelli business si sono trovati letteralmente catapultati su un piano digitale. La tecnologia richiede innovazione, ma anche nuove competenze. Il must-have aziendale del momento è trovare figure manageriali che guidino una consistente trasformazione digitale. In evoluzione anche il settore logistico, l’e-commerce, il fast moving consumer goods e la realtà virtuale.
Oltre all’esplosione tecnologico-digitale, molto di tendenza è anche il settore etico e ambientale: prova a pensare a quali sono i settori maggiormente impattanti e a come poter migliorare questa situazione. Il recruiting dei prossimi anni sarà influenzato proprio dalle figure professionali “green”.
4. Dotiamoci delle giuste skills
Per rimetterci sul mercato è necessario imparare nuove cose. In altre parole, i nuovi posti di lavoro richiedono abilità diverse rispetto a quelle passate. Per cui il commesso che ha intenzione di cambiare lavoro, se non si riconverte, non potrà coprire il posto di social media manager.
5. Facciamoci vedere
Oltre al cv, oggi sono numerosi i sistemi per potersi far notare. Potremmo realizzare un blog in cui parliamo di qualcosa che ci appassiona e che riteniamo possa contribuire alla crescita delle altre persone; proponiamo un canale YouTube oppure, se preferiamo, proviamo a parlare attraverso un Podcast. Accresciamo la nostra credibilità realizzando webinar pro bono o attività al servizio degli altri.
La cosa fondamentale, è volerlo davvero e crederci di più. Crederci ogni giorno, in modo rinnovato. Chiediamo consigli agli altri, cerchiamo ispirazione in tutti gli anfratti possibili, formiamoci e informiamoci continuamente.
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