La scuola non ha mai fatto così paura.
Vi ricordate il mal di pancia da primo giorno di scuola? Oppure l’ansia prima delle interrogazioni e le notti in bianco?
Quest’anno, a crogiolarsi nel letto in vista del ritorno sui banchi, sono anche molti genitori. Soprattutto genitori-lavoratori e, dall’altra parte, anche i datori di lavoro di quelle stesse mamme e papà. Titolari di impresa, magari, pure loro con figli a carico.
Da qualsiasi punto di vista la si guardi, la situazione legata alla riapertura della scuola resta complicata. Ma cerchiamo di mettere a fuoco la situazione e realizzare, insieme, una bozza di previsioni.
In caso di sintomi devono essere avvisate le autorità
Ma come poter classificare questi “sintomi”?
Già su questa nozione il dibattito tra genitori ed educatori si accende. Molti istituti, a questo proposito, hanno deciso di adottare un patto di corresponsabilità scuola-famiglia per gestire, al meglio, questo strano avvio di percorso.
Le direttive fornite dall’Istituto superiore di sanità
- Con febbre superiore ai 37,5 gradi e sintomi riconducibili al Covid-19, l’alunno non può uscire da casa e bisogna avvertire subito pediatra o medico di famiglia;
- Se febbre e sintomi sopraggiungono durante l’orario scolastico, l’alunno sarà isolato e devono essere tempestivamente avvisati i genitori e contattato il medico;
- Se il risultato è positivo, la decisione spetterà al dipartimento di prevenzione della Asl la quale potrà anche arrivare a prescrivere la quarantena a tutti gli alunni della medesima classe, oltre che agli insegnanti e operatori scolastici esposti, configurati come “contatti stretti”.
Non male, vero?
La quarantena
Inutile dirlo: una volta prescritta la quarantena obbligatoria, non sarà possibile rientrare a scuola per almeno 14 giorni dalla data in cui è stata rilevata la positività al test. In questo caso, la didattica dovrà essere proseguita necessariamente a distanza.
Ma non finisce qui: la quarantena scatterà anche per tutti i familiari.
La domanda che, allora, sorge spontanea è: “…e il lavoro?”
A questo proposito, il governo sta pensando al diritto allo smart working o a nuovi congedi straordinari per ragazzi minori di 14 anni.
La rete dei “contatti stretti”
Qui la trama si infittisce.
Partiamo dal presupposto che, comunque, l’ultima parola spetta sempre alle autorità sanitarie. Ad ogni modo, ipotetici contatti stretti dello studente (non positivo) ma posto comunque in quarantena (ad esempio, compagni di classi e i loro genitori), o contatti stretti di contatti stretti, – attenendoci alle indicazioni sanitarie disposte – non necessitano di quarantena. Questo, ovviamente, a meno che la Asl non disponga diversamente (se, ad esempio, risultano a loro volta positivi).
Chiusura della scuola per contagio
La possibilità che l’intero istituto possa chiudere per contagio, in parte o per intero, resta.
Stando agli ultimi aggiornamenti, tale possibilità sarà presa in esame a partire dal numero dei casi positivi confermati, oltre al livello di diffusione del virus all’interno della comunità.
In altre parole, un singolo caso confermato in una scuola, sempre attenendosi alle attuali indicazioni, non dovrebbe determinarne la chiusura totale. In particolare se la diffusione interna non è elevata. L’alunno positivo potrà rientrare a scuola solo quando ci sarà la guarigione clinica. La conferma di avvenuta guarigione prevede l’effettuazione di due tamponi a distanza di 24 ore l’uno dall’altro. Se entrambi i tamponi risulteranno negativi la persona potrà definirsi guarita, altrimenti proseguirà l’isolamento.
E se è un insegnante ad essere contagiato?
Se l’insegnante presenta a scuola chiari sintomi, costui dovrà restare con la mascherina fino all’allontanamento dell’istituto. In caso di positività, scatterà la stessa procedura (medico di famiglia-Asl) per rintracciare i contatti stretti e decidere le eventuali quarantene. Se l’insegnante è in servizio su più classi, potrebbe essere disposta la quarantena per tutte quelle classi. Si rientra a scuola dopo il doppio tampone negativo. In caso di studente o personale scolastico positivo scatta, sempre, la sanificazione, che va effettuata se sono trascorsi 7 giorni o meno da quando la persona positiva ha visitato o utilizzato la struttura.
In bocca al lupo!
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