Sardex è la nuova moneta sociale complementare, nata in Sardegna nel 2009. Un importante strumento della gestione monetaria collaborativa che ha l’obiettivo di riportare l’economia al servizio delle persone.
Sardex, cerchiamo di capire meglio
In tutto il mondo, sono circa 5 mila le monete complementari. Tra queste, Sardex. Questo sistema così innovativo nasce a partire dalla crisi del 2008 e si rafforza soprattutto per compensare la scarsa liquidità monetaria, la precarizzazione, la disoccupazione e perdita di lavoro.
Il progetto sardo si fonda su tre punti:
- Nuovi clienti;
- Rapidità nei pagamenti;
- Liquidità aggiuntiva.
Ma come funziona, esattamente?
Sostanzialmente, Sardex Pay funziona come una sorta di camera di compensazione di beni e servizi in cui le imprese acquistano quello che gli occorre, pagando vendendo il proprio prodotto alla comunità.
Per poter partecipare (offrire/vendere/acquistare), basta iscriversi tramite una quota commisurata all’impresa. Effettuato questo step, l’azienda si ritrova immersa in un mondo virtuale che ha a che fare con la realtà.
L’offerta è veramente varia e va dai servizi (consulenti, commercialisti, imprese di pulizie, ecc) ai beni (abbigliamento, alimenti, ecc).
Il scopo finale non è l’accumulo di Sardex, visto che non si maturano interessi e non si può neanche tramutare la valuta in euro, ma l’incremento degli scambi commerciali tra le imprese. Questo è maggiormente accelerato dal fatto che i sardex devono essere utilizzati entro un determinato lasso di tempo.
Quanto valgono i Sardex?
Un sardex vale un euro e si deve spendere nel circuito tanto quanto dal circuito abbiamo ricevuto. Un sardex misura il valore di un prodotto o servizio reale, non soggetto a speculazione. Questa è la differenza sostanziale rispetto alle criptovalute o ai Bitcoin (monete virtuali). Infatti, un sardex oggi vale un euro e domani o domani l’altro uguale, laddove un Bitcoin che oggi ne vale 35mila, domani potrebbe valerne 3.
Dalla rapida crescita alla continua espansione
Dai primi soci, per la maggior parte aziende sarde, questo sistema è rapidamente passato ai circuiti di molte altre Regioni italiane. Dai primi 100 mila crediti di transazioni del 2010, – giusto per dare un’idea – siamo arrivati a 100 milioni di crediti transati già nel 2015.
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