A partire dal 15 ottobre, il Green Pass sarà obbligatorio per tutti i lavoratori, sia pubblici che privati. Quella del Consiglio dei ministri è una decisione che forse molti si aspettavano ma, nonostante la prevedibilità, questa ha generato non pochi (e ulteriori) dubbi riguardo a regole e sanzioni.
Focalizzandoci nel contesto lavorativo e, – attraverso 15 domande e risposte – cerchiamo di fare chiarezza.
Faq sull’obbligo del Green Pass
1. Per chi sarà obbligatorio il Green Pass?
Sarà obbligatorio esibire il Green Pass per accedere a tutti i luoghi di lavoro, siano questi pubblici o privati. Oltre a loro, anche i lavoratori esterni all’amministrazione o all’azienda o alle strutture preposte all’attività formativa, così come coloro che svolgono volontariato o formazione nella Pa a o presso aziende private. Non restano esenti gli uffici delle Autorità amministrative indipendenti, tra cui la Commissione nazionale per la società e la borsa e la Commissione di vigilanza sui fondi pensione, Banca d’Italia. Obbligo valido anche per i titolari di cariche elettive e cariche istituzionali di vertice, così come negli uffici giudiziari (magistrati ordinari, amministrativi, contabili e militari, avvocati e procuratori di Stato, componenti delle commissioni tributarie). Non restano esenti neanche i collaboratori familiari, quali colf e baby sitter, così come idraulici ed elettricisti che svolgono la propria attività in contesti pubblici o privati.
2. Qual’è la durata prevista di tale obbligatorietà?
L’entrata in vigore del nuovo decreto è fissata al 15 ottobre ed è prevista fino al 31 dicembre 2021, – data di fine dello stato di emergenza nazionale.
3. Chi è esentato dal Green Pass?
- Bambini sotto i 12 anni;
- Soggetti esenti per motivi di salute, comprovati da apposita certificazione medica;
- Coloro che hanno avuto una reazione allergica grave dopo una dose di vaccino o a qualsiasi componente del vaccino;
- Donne in gravidanza con certificato di esenzione temporaneo. Tale certificazione, però, non viene rilasciato a coloro che allattano;
- Soggetti che hanno manifestato la sindrome di Guillain-Barrè nelle 6 settimane successive dalla somministrazione del vaccino anti-Covid;
- Coloro in cui sono stati riscontrati casi di miocardite o pericardite dopo la vaccinazione con Pfizer o con Moderna.
4. Il test sierologico vale come esenzione?
No. I test sierologici che attestano la presenza di anticorpi nell’organismo non valgono come certificazioni utili all’esenzione.
5. Ho il Green Pass. Posso accedere al pronto soccorso?
No. Per accedere al pronto soccorso resta necessaria l’esibizione di un tampone negativo. Fanno eccezione solo i casi di oggettiva impossibilità legati all’urgenza, che saranno valutati dal personale sanitario.
6. Green Pass obbligatorio anche per le Partite Iva?
Sì. Anche i titolari di partita Iva, quindi anche studi professionali e fornitori, rientrano tra coloro cui viene richiesto di esibire il Green Pass.
7. Quando scatta la validità del Green Pass?
A differenza di prima, non sarà più necessario attendere 15 giorni dalla prima dose. Il Green pass sarà rilasciato subito dopo la prima somministrazione.
8. Qual’è la durata della validità di un tampone?
La certificazione verde che viene rilasciata dopo un tampone molecolare o test antigenico rapido negativo ha validità di 48 ore a partire dall’ora del prelievo. Con tutta probabilità, la durata della validità sarà estesa a 72 ore, ma solo in caso di tampone molecolare. Altra novità riguarda i tamponi salivari: in base alla conversione in legge del primo decreto green pass, dal 15 ottobre saranno validi anche questo per il rilascio della certificazione con validità di 48 ore.
9. Qual’è la validità del Green Pass?
- Per coloro che hanno completato il ciclo vaccinale, la certificazione ha validità di un anno a partire dalla data dell’ultima somministrazione;
- Per coloro che sono guariti dal Covid-19, resta 6 mesi la validità dello stesso.
10. Quali sono le sanzioni previste per lavoratori e titolari di impresa?
Chi viene sorpreso all’interno del luogo di lavoro senza certificazione verde è soggetto a sanzioni pecuniarie che vanno dai 600,00 ai 1500,00 euro. Non restano esenti neanche i datori di lavoro, che rischiano una sanzione di 400,00 euro.
11. Chi deve effettuare i controlli in ambito lavorativo?
Spetta ai datori di lavoro, pubblici e privati, il compito di controllare il possesso e la validità delle certificazioni verdi. Entro il 15 ottobre, pertanto, dovranno essere definite le modalità di verifica, anche a campione, all’interno dell’azienda o delle strutture amministrative.
12. Come funziona la sospensione dello stipendio per chi non rispetta l’obbligo del Green Pass?
Coloro che risultano privi di Green Pass non saranno ammessi all’interno dei locali di lavoro, – siano questi pubblici o privati – e saranno considerati assenti ingiustificati e sospesi dal rapporto di lavoro. In questi casi, non sono previste retribuzioni o compensi. La riammissione avverrà nel momento in cui verrà esibito un Green Pass in corso di validità.
- Nella Pubblica Amministrazione: scatta la sospensione del lavoro a partire dal primo giorno di assenza ingiustificata.
- Nelle aziende private con meno di 15 dipendenti: la sospensione dall’attività scatta a partire dal quinto giorno di mancata presentazione del Green Pass e può durare come quella del contratto di lavoro sancito per la sostituzione (il lavoratore, in questo caso, può essere sostituito). Il periodo di sospensione/eventuale sostituzione, comunque, non sarà superiore a 10 giorni e non potrà protrarsi oltre il 31 dicembre 2021.
13. Si possono licenziare i dipendenti privasti sprovvisti di Green Pass?
No. Per coloro che non esibiscono certificazione valida sono previste sanzioni pecuniarie e sospensioni per assenza ingiustificata, ma non licenziamenti.
14. In che consistono i prezzi calmierati per i tamponi?
Nelle farmacie convenzionate, dal 30 settembre al 31 dicembre 2021, il prezzo per i tamponi rapidi è fissato a 15,00 euro per gli adulti (anziché a 22,00 euro) e a 8,00 euro per i minori dai 12 ai 18 anni.
15. Che cosa succede in caso di Green Pass falso?
- Chi falsifica un Green Pass può incorrere in un reato di falsità materiale, la cui pena prevede dai 6 mesi ai 3 anni di reclusione;
- Chi usa una certificazione falsa, senza aver preso parte alla contraffazione della stessa, commette reato di uso di atto falso, le cui pene sono ridotte di un ulteriore terzo.
- Chi usa la certificazione di altri può incorrere nel reato di sostituzione di persona, punito con la reclusione fino a 1 anno.
Chiunque potrà denunciare la falsa certificazione: sia il personale preposto al controllo, sia qualsiasi altra persona.
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