Il tema al centro della ricorrenza di Halloween è la paura.
Esistono fobie personali, come la paura dei ragni o dei luoghi chiusi, ma anche molti timori condivisi su vasta scala. Un esempio, in questo senso, è il covid-19: un virus che continua a minacciare e a smuovere gli animi, anche per quanto riguarda la sua gestione in termini di contenimento sui posti di lavoro o nei luoghi pubblici.
Ma, oltre a questo, quali sono le cose che maggiormente ci spaventano in questo periodo?
Aumenti terribili a partire da questo ottobre
Se, da un lato, molte persone e titolari di impresa si sono sentiti sollevati da una progressiva ripresa post pandemia, dall’altro stiamo per ritrovarci a fare i conti con notevoli rincari: gas, luce e carburante avranno un effetto cascata su molti materiali e prodotti. Secondo le stime rivelate da Codacons, si potrebbe arrivare fino a 1.500 euro in più a famiglia. Cifre che, per molti nuclei, potrebbero rivelarsi più dissanguanti del Conte Dracula!
Per restare in tema Halloween, ad esempio, le zucche hanno avuto un rincaro fino al 25% (fino a 2,5 euro al chilo) e, in generale, non ci dovremo sorprendere se lo scontrino con i prodotti che acquistiamo abitualmente, da un giorno all’altro, riporterà cifre maggiori. Oltre alla spesa e ai beni di prima necessità, sono in arrivo (laddove non sono già arrivati) aumenti anche per molti altri materiali e prodotti, come il ferro o il legno, ma anche shampoo, rasoi, prodotti per la cura orale, ecc. Questo perché molte aziende, che acquistano e trasportano a loro volta, decidono di adeguarsi. Si pensi solo all’attuale costo del carburante, a partire dal prezzo del metano che, ad oggi, supera i 2 euro (mentre, fino a qualche settimana fa, non raggiungeva l’euro).
Uno scenario davvero da paura che va a inserirsi in momento storico non particolarmente lieto. Si pensi, ad esempio, a tutte quelle famiglie cui è mancato il lavoro per mesi o a quelle categorie, come gli artisti (musica, teatro, ecc..) che sono rimaste ferme per molto o, comunque, sono state obbligate a forti limitazioni.
Ma a cosa è dovuto questo aumento spaventoso?
Di base, i prezzi delle materie prime sono dovuti a una maggiore domanda per la ripresa economica. Inoltre, l’aumento del costo del gas naturale è causato dalle minori riserve disponibili: sia per cause tecniche (l’inverno, soprattutto in molti Paesi dell’Europa del nord, è stato più lungo e ha richiesto più consumi) sia geopolitiche (la Russia, principale esportatore, ha diminuito le forniture verso l’Europa, incrementandole verso la Cina).
C’è poi da dire che l’aumento del prezzo dei permessi di emissione dalla CO2 è stato, in parte, intenzionale. L’Emissions Trading System (ETS) europeo è una forma di tassazione della CO2 (c.d. carbon pricing) e vi è un ampio sostegno a tale misura come principale mezzo per contrastare il riscaldamento globale: incrementando i prezzi della CO2 e quindi dell’energia, si punta a diminuire i consumi di energia così da reindirizzare le scelte di consumo e investimento verso le fonti rinnovabili.
Quando finirà questo incubo?
A differenza di Halloween, in cui tutti i mostri svaniscono all’alba, è difficile fare previsioni su quanto durerà la crisi in Italia. In base all’ultimo report di S&P, potrebbe andare avanti ancora per molto tempo: “I prezzi dell’energia continueranno ad aumentare nel 2022-2023 in Europa a causa di una contrazione dell’offerta”, sostengono gli esperti. La questione del rincaro delle materie prime interessa particolarmente l’Italia, in ritardo rispetto ai target europei circa le istallazioni rinnovabili.
Leave a Comment