Il 21 ottobre si celebra a livello mondiale la Giornata dell’Ascolto. Tale ricorrenza è stata istituita in occasione del 27th International Focusing Conference 2016 ed è volta a promuove l’importanza dell’ascolto in quanto opportunità di sviluppo e cambiamento sociale e personale. Ma che cosa significa saper ascoltare e ascoltarsi?
L’Ascolto sul posto di lavoro
All’interno della propria azienda, così come anche nella vita, la comunicazione è un elemento imprescindibile e di certo non banale. I soggetti coinvolti in uno scambio verbale possono essere molti, i ruoli diversificati, gli imprevisti e i momenti di tensione dietro l’angolo. Saper comunicare (punti di vista, piani, discorsi in pubblico, ecc) è davvero molto importante. Ma prima ancora di essere dei buoni oratori, è imprescindibile imparare ad ascoltare. Non solo gli altri, ma anche sé stessi.
Per celebrare la Giornata Mondiale di oggi promuovendo un ascolto attivo, noi dello Studio Pieri, abbiamo deciso di condividere qualche consiglio su come ascoltarsi a vicenda e creare un ambiente di lavoro più impegnato e armonioso, incentivare relazioni solide, risoluzione di conflitti e promozione della collaborazione.
Quando ascoltiamo veramente i nostri colleghi (o i nostri clienti o i fornitori, ecc.), creiamo un’atmosfera di fiducia e rispetto, dove le idee possono fiorire e le diverse prospettive possono essere prese in considerazione.
Ascolto dei colleghi
Potrebbe sembrare il piano di ascolto più facile, ma non sempre è così. Tra colleghi, nonostante lo “stesso piano”, possono facilmente crearsi delle incomprensioni dovuti ai ruoli diversi, culture e religioni varie, punti di vista divergenti o invidie. Per questo, è importante “mettersi nella divisa” dell’altro, comprendendone anche la situazione personale o l’obiettivo. In questo senso, l’ufficio può essere una splendida palestra di empatia che, come sappiamo, è la carta vincente del lavoro di squadra.
Saper accogliere il punto di vista dei dipendenti
Un buon capo non è colui che comanda e stop, bensì colui che sa farsi seguire e riesce a promuovere al meglio ciascun obiettivo. In questo senso, è importante conoscere le persone che ci circondano, perché è proprio attraverso la conoscenza di queste che si riescono a trovare le parole che smuovono. Inutile dirlo, poi: per capire le persone, occorre ascoltarle. Ma come? Delle soluzioni davvero utili, potrebbero essere:
- Creare un seminario o un circolo di ascolto, cui partecipare proprio in qualità di titolare;
- Condurre sondaggi anonimi;
- Attuare riunioni “senza interruzioni”;
- Fare dei pranzi a tema.
Ascolto attivo rispetto ai fornitori
Ascoltare in modo attivo chi ci fornisce i prodotti per portare avanti l’azienda può essere altresì utile. Ascoltare bene, infatti, facilita lo scambio di informazioni, permette di identificare i reali bisogni, evitare problemi o trovare celeri soluzioni. E, non di meno, permette un approvvigionamento responsabile.
Ultimo, ma non ultimo: ascoltare i potenziali clienti
In questo paragrafo, forse, non vi diremo niente di nuovo. Ciononostante, è sempre bene ricordarci di ascoltare quelli che sono i reali bisogni dei nostri clienti. Questo non solo per permettere all’azienda di incrementare le vendite, piuttosto, per cercare davvero di rendere più facile la vita dei nostri destinatari. Senza di loro, d’altronde, non ci sarebbe nemmeno l’azienda! C’è da aggiungere, poi, che è importante ascoltare i clienti non solo prima di una vendita, ma anche (e, forse, soprattutto) dopo che questa è avvenuta. I sondaggi, così come le recensioni, ci permettono di capire dove un’azienda può migliorarsi per rendere sempre migliore l’esperienza di acquisto. Nondimeno, il servizio clienti. Qui, gentilezza, empatia e capacità di risoluzione, fanno davvero da padrona.
Anche il capo ha bisogno di essere ascoltato
Non solo quando si tratta di “dare ordini” o stabilire nuove regole di condotta. Il titolare, così come altro collaboratore all’interno dell’azienda, ha dei bisogni e delle paure; desideri e progetti; giornate sì e giornate no. Capire che anche chi è a capo di tutto non è infallibile, potrebbe conferire un bel volume di umanità e reciproca comprensione sul posto di lavoro. Non solo: un ascolto attivo rispetto ai piani e alle esigenze che “vengono dall’alto”, permette di intraprendere la direzione giusta verso il successo, senza fraintendimenti.
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