Michele Ferrero, – scomparso qualche hanno fa – è stato proprietario dell’omonima azienda dolciaria, diventata famosa in tutto il mondo proprio grazie a lui.
Egli è riuscito a industrializzare il dolce “facendo sempre diverso dagli altri”. Rendendo, per esempio, spalmabile la cioccolata che, prima di allora, poteva essere solo morsa; oppure pensando che l’uovo di cioccolato non dovesse essere fruibile solo una volta l’anno. Inventò, così, l’ovetto Kinder, affermando: “Da domani sarà Pasqua tutti i giorni!”.
Ma non solo…
Tra i segreti innescati da Michele, che hanno permesso alla Ferrero di raggiungere questo enorme successo, c’è senz’altro una spontanea politica welfare scaturita oltre 40 anni fa.
A questo proposito, ecco “Le norme-guida del personale” scritte dallo stesso fondatore ai manager da lui nominati (Tratte da un articolo della “Gazzetta d’Alba):
Massima da seguire nei contatti con il personale: “Quando parli con un individuo, ricorda: anche lui è importante”
- Nei vostri contatti mettete i vostri collaboratori a loro agio:
– Dedicate loro il tempo necessario e non le “briciole”;
– Preoccupatevi di ascoltare ciò che hanno da dirvi;
– Non date loro l’impressione che siate sulle spine;
– Non fateli mai sentire “piccoli”;
– La sedia più comoda del vostro ufficio destinatela a loro;- Prendete decisioni chiare e fatevi aiutare dai vostri collaboratori, essi crederanno nelle scelte a cui hanno concorso;
- Rendete partecipi i collaboratori dei cambiamenti e discutetene prima della loro attuazione con gli interessati;
- Comunicate gli apprezzamenti favorevoli ai lavoratori, quelli sfavorevoli solo quando necessario, in quest’ultimo caso non limitatevi a una critica, ma indicate ciò che dovrà essere fatto nell’avvenire perché serva a imparare;
- Fate che i vostri interventi siano sempre tempestivi: “Troppo tardi” è pericoloso quanto “Troppo presto”;
- Agite sulle cause più che sul comportamento;
- Considerate i problemi nel loro aspetto generale e non perdetevi nei dettagli, lasciate ai dipendenti un certo margine di tolleranza;
- Siate sempre umani;
- Non chiedete cose impossibili;
- Ammettete serenamente i vostri errori, vi aiuterà a non ripeterli;
- Preoccupatevi di quello che pensano di voi i vostri collaboratori;
- Non pretendete di essere tutto per i vostri collaboratori, in questo caso finireste per essere niente;
- Diffidate di quelli che vi adulano, a lungo andare sono più controproducenti di quelli che vi contraddicono;
- Date sempre quanto dovete e ricordate che spesso non è questione di quanto, ma di come e di quando;
- Non prendete mai decisioni sotto l’influsso dell’ira, della premura, della delusione, della preoccupazione, ma demandatele a quando il vostro giudizio potrà essere più sereno;
- Ricordate che un buon capo può far sentire un gigante un uomo normale, ma un capo cattivo può trasformare un gigante in un nano;
- Se non credete in questi principi, rinunciate ad essere capi.
Il documento evidenzia bene quanto un’azienda non sia fatta solo dei prodotti che vende. Essa è fatta, prima di tutto, dalle persone che vi lavorano. Evidenzia, poi, la fondamentale importanza della comunicazione (“Non esiste welfare aziendale senza comunicazione”). Se questa non funziona, infatti, si creano disagi e la collaborazione, essenziale all’interno di un’impresa, diviene difficile tanto da poter sfociare nell’improduttività.
Insomma, Michele Ferrero, anche in questo caso, ci aveva visto lungo e, per molti aspetti, ci aveva visto anche meglio di altri. Non solo a livello imprenditoriale, ma anche umano.
E chi, meglio di lui, può insegnarci ad essere buoni fuori e sorprendenti dentro?
Buona Pasqua dallo Studio Pieri
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