L’apprendistato professionalizzante risulta essere la principale tipologia di contratto per incentivare l’assunzione di lavoratori senza esperienza grazie a determinati benefici retributivi, contributivi e fiscali. Allo stesso tempo, esso garantisce un’efficiente formazione dei giovani, così da ridurne il rischio di espulsione dal mondo del lavoro.
Ma come funziona questa particolare tipologia di contratto?
Questo particolare rapporto di lavoro obbliga il datore di lavoro a due forme di corresponsione nei confronti dell’apprendista:
- Retribuzione;
- Formazione professionalizzante obbligatoria.
Tali obbligazioni godono di pari dignità e non sono, tra loro, alternative o accessorie.
Il contratto di apprendistato, per definizione, risulta essere un rapporto di lavoro a tempo indeterminato che prevede la forma scritta del contratto stesso, ma anche del patto di prova e del Piano Formativo Individuale (PFI).
Nel caso di apprendistato professionalizzante, per le aziende con più di 50 dipendenti, è previsto l’obbligo di proseguire a tempo indeterminato il rapporto di lavoro con almeno il 20% degli apprendisti. In caso contrario, non potranno essere assunti altri apprendisti.
Quali sono i vantaggi?
Come accennato sopra, il contratto di apprendistato garantisce numerose agevolazioni a vantaggio dei datori di lavoro che decidono di sottoscriverlo. Tra queste, figura la contribuzione agevolata al 10% della retribuzione per le imprese o la deducibilità delle spese e dei contributi dalla base imponibile Irap, oppure la possibilità di un sottoinquadramento, così come agevolazioni normative, tipo l’esclusione degli apprendisti dal computo dei dipendenti per determinati fini di leggi.
Ma i maggiori vantaggi che si accostano ad un contratto di apprendistato professionalizzante non sono questi.
La formazione necessaria all’acquisizione delle competenze relative a una professione rappresenta, infatti, uno dei passaggi chiave che rendono un’azienda competitiva. Incentivare lo sviluppo di un lavoratore, fornendogli una crescente conoscenza e motivazione, consente loro di svolgere le proprie mansioni nel miglior modo possibile. In altre parole, attraverso una specifica formazione, possono essere sviluppati dei veri e propri talenti.
In questo senso, quindi, la formazione non risulta essere solo una corresponsione da parte di un datore di lavoro, piuttosto un investimento a tutti gli effetti: lavoratori più preparati e qualificati, producono di più e, allo stesso tempo, promuovere il futuro professionale dei propri dipendenti fornirà loro un genuino sentimento di gratificazione nei confronti dell’azienda.
Prima di concludere, inoltre, è bene specificare che la formazione integrata in un contratto di lavoro è utile non solo per i giovani che devono apprendere una determinata professione, ma anche per coloro che intendono acquisire nuove competenze così da reinserirsi nel mondo del lavoro. Pertanto, possono essere assunti tramite contratto di apprendistato professionalizzante anche soggetti in mobilità o percettori di una forma di disoccupazione, senza limiti di età.
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