Molto spesso si parla di welfare aziendale e di tutti i vantaggi che questo può apportare non solo al lavoratore, ma anche all’azienda stessa. Troppo poco spesso, invece, viene esplicato come rendere effettivamente efficace l’applicazione di un piano di benessere aziendale (o welfare, appunto).
Ma da cosa deriva il benessere?
Come sappiamo, il benessere è imprescindibilmente legato al concetto di salute e questa, a sua volta, è il risultato dell’interazione tra corpo, mente e ambiente (sia fisico che sociale).
Da questo discorso, dunque, scaturiscono due elementi fondamentali, talvolta sottovalutati:
- il clima entro il quale le persone si trovano ad operare;
- la comunicazione, intesa come elemento cardine di qualsiasi tipo di relazione sociale.
Non soldi. Tra i fattori promotori di benessere aziendale, soprattutto nel contesto attuale, si trovano elementi come la competenza manageriale, l’incentivazione di relazioni positive, la possibilità di crescita personale e professionale, la padronanza ambientale e la conciliazione tra la propria vita e il lavoro.
Quindi, ancor prima di decidere di attuare un piano di welfare aziendale, un’azienda deve avere una chiara consapevolezza del “clima” che vige all’interno della propria organizzazione. Solo grazie ad una profonda conoscenza di questo sarà possibile trovare leve idonee a promuovere un reale benessere.
La comunicazione come strumento essenziale per conoscere il clima aziendale e realizzare un efficace welfare
Per sapere “che aria butta” all’interno di un’azienda risulta indispensabile attuare un piano di comunicazione efficace. Questo deve, infatti, permettere di raccogliere e approfondire le esigenze dei dipendenti, ma anche condividere con questi mission e obiettivi e, allo stesso tempo, informarli e sensibilizzarli in misura sempre crescente.
Con questa finalità, risultano fortemente utili strumenti quali:
- Colloqui
- Riunioni
- Questionari
- Counseling
- Convention
Infatti, attraverso una ricerca sociale valutativa, è possibile scoprire il livello di qualità in relazione all’organizzazione della propria azienda e, al tempo stesso, se ne deduce il tasso di soddisfazione dei dipendenti, i loro bisogni e desideri, così come il valore delle relazioni interne.
Quando un’azienda decide di applicare un piano welfare, quindi, non lo deve fare solo in termini di convenienza, ovvero finalizzato ad una maggiore produttività o a risparmio fiscale. Questa sarà, casomai, un “effetto collaterale”. L’attuazione di welfare aziendale, piuttosto, deve essere un’occasione per comunicare al meglio con i propri dipendenti, riuscendo a trasmettere loro un profondo senso di appartenenza, positività e soddisfazione.
In altre parole, attraverso una condivisione degli interessi, un’effettiva coerenza tra clima e organizzazione aziendale, e una sana e fruibile comunicazione, l’azienda deve riuscire a far percepire ai propri lavoratori quello che viene fatto per loro.
Quando parliamo di welfare aziendale, i dipendenti devo sapere esattamente di che cosa stiamo parlando.
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