Oggi è il 25 aprile e qualsiasi media o istituto ce lo ricorda. Ma quanto davvero ce lo ricordiamo noi?
Magari non tutti abbiamo avvincenti storie di partigiani da raccontare.
Magari, dico, i nostri genitori o nonni, – nel periodo storico in cui il 25 aprile ha avuto ragione d’essere – erano solo bambini o ragazzini. Piccoli Balilla senza nemmeno sapere che cosa questo volesse dire. Magari, a qualche mamma o nonna, quella nuova mantellina nera piaceva pure. Mentre qualche nonno sarà rimasto piacevolmente sorpreso dal fatto che, finalmente, la ginnastica fosse materia scolastica. Storie non-avvincenti, che comunque avranno visto molti dei nostri parenti sfollare e nascondere quelle poche capre rimaste.
Inizialmente, “la storia delle capre” poteva sembrare divertente. Solo dopo i nostri parenti-bambini iniziarono a capire che non si trattava di una scherzo, ma di un sistema di sopravvivenza rispetto a un ignoto che, più si svelava, e più faceva paura. La mantellina, che appena messa piaceva, iniziò a servire per ripararsi dal freddo (ma non dalle bombe!) per andare alla ricerca di latte, acqua potabile e aiuto.
Niente medaglie al valore. Solo vite umane in tempo di guerra.
Magari, insomma, i nostri parenti non saranno stati eroi. Ma erano bambini che guardavano con il cuore in mano la loro città, – i loro amici, i posti in cui a loro piaceva andare, – perdersi giorno dopo giorno. Non capivano nemmeno quale fosse davvero “la parte giusta”, ma sentivano che era tutto sbagliato. E volevano solo tornare a correre e a pescare i pesci nei fiumi e a cantare per strada. Volevano solo smettere di avere paura.
E sta proprio in questo la grandezza e il significato intrinseco del 25 aprile: smettere di avere paura.
Ricordarne il significato, l’origine, il contesto, – evocare ciò che i nostri parenti possano davvero aver vissuto, senza essere eroi – significa libertà. Quella libertà che oggi diamo quasi per scontata, che quasi ci annoia e che forse è quasi troppa, che ci getta in confusione mentre cerchiamo di scegliere tra miliardi di possibilità realizzabili.
Ricordarci del 25 aprile, significa coraggio. Sapere di essere dalla parte giusta della storia fa tornare la voglia di continuare a crederci insieme.
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