Da poco prima di questa Epifania (1 gennaio 2023) fino al 15 febbraio 2023 è disponibile il bonus contributivo parità di genere a favore dei titolari di impresa che promuovono la parità tra uomo e donna nel lavoro.
Certificazione parità di genere: parliamone
No, questa non è la prima Epifania in cui abbiamo sentito parlare di questa nuova certificazione. Anzi, non è nemmeno la prima volta in cui noi dello Studi Pieri ne scriviamo (vi ricordate l’articolo “Festa della donna: Certificazione della parità di genere nelle aziende”?) e, con tutta probabilità, non sarà nemmeno l’ultima.
Attraverso il corso di formazione sostenuto da ADAPT, abbiamo avuto occasione di formarci maggiormente in merito. In questo modo possiamo promuovere, a nostra volta, una maggiore consapevolezza e cultura sulle questioni di genere e, nel lungo periodo, avere un impatto positivo rispetto all’occupazione femminile.
Che cos’è?
Istituito con la Legge sulla parità salariale, il bonus contributivo per il rispetto della parità di genere è uno sgravio dell’1% dal versamento dei complessivi contributi fino a 50.000 euro in favore dei datori di lavoro privato che hanno conseguito la certificazione della parità di genere (la nuova attestazione che prova l’impegno per la riduzione delle disparità uomo donna a livello lavorativo).
A chi spetta?
Tale bonus contributivo è previsto, principalmente, per i datori di lavoro delle imprese private che abbiano conseguito la certificazione di parità di genere nel 2022. Oltre a questo, occorre regolarità contributiva e assenza di provvedimenti di sospensione dei benefici contributivi adottati dall’Ispettorato nazionale del lavoro.
Come funziona?
L’incentivo parità di genere viene riconosciuto come esonero dei contributi previdenziali e assistenziali a carico del datore di lavoro privato. Coloro cui spetta, possono beneficiarne, su base mensile, in relazione alle mensilità di validità della certificazione di parità. In caso di revoca di tale certificazione, i titolari di impresa sono tenuti a darne tempestiva comunicazione all’INPS e al Dipartimento per le pari opportunità.
Scadenza domande
Per i datori di lavoro che hanno conseguito la certificazione parità di genere entro il 31 dicembre 2022, le domande per il bonus possono essere presentate a decorrere dal 27 dicembre 2022 e fino al 15 febbraio 2023.
Come fare richiesta del bonus
Per ottenere l’esonero contributivo, i datori di lavoro che hanno ottenuto la certificazione di genere entro il 31 dicembre 2022 possono presentare domanda tramite il rappresentante legale, un suo delegato o un consulente del lavoro. L’istanza va presentata all’INPS esclusivamente con il modulo di istanza on-line “PAR_GEN” appositamente predisposto dall’Istituto sul sito internet INPS, nella sezione denominata “Portale delle Agevolazioni (ex DiResCo)”.
Per ottenere il modulo, bisogna accedere al “Portale delle Agevolazioni” mediante i consueti canali INPS online dedicati alle imprese, a cui accedere con le proprie credenziali mediante:
- Carta nazionale dei servizi o CNS;
- SPID;
- Carta d’Identità Elettronica o CIE.
Oltre agli incentivi, perché è importante la certificazione di parità di genere?
Da un punto di vista di parità di genere, con particolare riferimento al lavoro, l’Italia non è messa bene. Anzi, nell’ambito della partecipazione al mercato del lavoro, l’Italia è ultima in classifica nell’Unione Europea.
L’obiettivo della parità di genere, quindi, è divenuto prioritario.
Per arrivare a comprenderne gli intrinsechi vantaggi, – non solo dal punto di vista del benessere e della giustizia sociale, ma anche in termini di competività e performance – occorre uno sforzo culturale. Occorre orientare il comportamento delle imprese rispetto a una reale parità salariale e di sviluppo di carriera, anche attraverso la promozione delle cure familiari da parte dei padri, in maniera tale da disinnescare pratiche discriminatorie del personale femminile durante la selezione del personale.
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