Le Reti di impresa, soprattutto nel tessuto imprenditoriale italiano, – costituito da micro, piccole e medie aziende – si sta dimostrando uno dei migliori strumenti in assoluto per essere competitivi, vincere le gare di appalto e affrontare le sfide del mercato. “Fare rete” significa aggregarsi e collaborare in maniera efficace, pur mantenendo indipendenza e identità aziendale.
Noi dello Studio Pieri, in collaborazione con ASSORETIPMI, abbiamo parlato spesso di tutti questi aspetti. Caratteristiche che, forse, molti conoscono già o, meglio ancora, possono avere imparato ad apprezzare con la diretta esperienza. Stavolta, non vogliamo parlare del successo della Rete di impresa, bensì del lavoro che c’è dietro e del metodo.
Così, proprio a partire dalla risposte di coloro che la rete di impresa hanno deciso di farla, abbiamo realizzato questo articolo, in modo da testimoniarne la reale esperienza.
Cosa vuol dire “fare rete”: domande e risposte
Quali altri motivi possono spingere più imprese ad aggregarsi, oltre che per abbattere i costi e fronteggiare il mercato nazionale e internazionale?
La nostra volontà di fare Rete di Impresa nasce soprattutto come risposta alla richiesta di un cliente, il quale ci propose di accordare più aziende con diverse professionalità. La sua necessità, che poi abbiamo scoperto essere la stessa di molti altri, era quella di avere un unico interlocutore, in maniera da ottimizzare tempi e costi, in un rapporto di reciproca fiducia.
Quanto tempo occorre per realizzare, effettivamente, una Rete di Impresa?
Come per tutte le cose, il tempo necessario alla realizzazione di un nuovo progetto è fortemente legato all’impegno e alla forza di volontà. Quando abbiamo deciso di muoverci in questa direzione, lo abbiamo fatto in modo particolarmente determinato e ispirato: in sette giorni (e sette notti), siamo partiti con questa splendida collaborazione. Col tempo, ma nemmeno troppo, abbiamo iniziato a vedere e ad apprezzare gli effetti di quella decisione, di cui certo non ci pentiremo.
Quante realtà singole si possono aggregare all’interno di una stessa Rete?
Dalle due aziende in su. Nel nostro caso, sono state messe insieme sei realtà singole. Alcune di queste più conosciute, altre più piccole. La volontà comune, nonostante le dimensioni, era quella di un reciproco rafforzamento. E così è stato.
Cosa spaventa maggiormente, quando si decide di diventare retisti?
L’idea di fare andare d’accordo tutti, muovendosi efficientemente verso il raggiungimento dei medesimi obiettivi, senza che l’uno debba scavallare l’altro. L’idea è quella di un millepiedi: tante zampe e un’unica testa. A differenza del Consorzio, però, tutte queste varie realtà sono fortemente legate da un rapporto di reciprocità e collaborazione generale.
Visto che abbiamo toccato il punto, qual’è la differenza tra Consorzio e Rete di Imprese?
Molti, spesso, pensano che siano la stessa cosa. Ma così non è: il Consorzio è un contratto previa il quale due o più imprenditori si organizzano assieme per lo svolgimento di determinate FASI inerenti le rispettive aziende. La Rete di Imprese, pur mantenendo flessibilità e indipendenza delle rispettive parti, è caratterizzata da un vero e proprio PROGRAMMA COMUNE. Questo programma è il vero e proprio fulcro di rete, attorno al quale ruotano iniziative, investimenti e forme di collaborazione di tutte le parti coinvolte.
Per quale motivo a tutti, la Rete di Imprese, sembra un’ottima idea ma poi questa difficilmente si concretizza oppure, alle volte, capita che si sfaldi?
Il motivo principale che potrebbe portare a una non-concretizzazione di Rete o allo scioglimento più o meno rapido di questa, penso stia nella difficoltà di collaborazione: capita che non si riesca a trovare (o a essere abbastanza convinti) riguardo a quel programma comune; oppure, laddove viene raggiunto il contratto, è facile incappare in dinamiche di scarsa fiducia tra le parti e di cattiva comunicazione. Senza di queste, fiducia e comunicazione, non può esserci Rete.
Oltre alla fiducia e alla comunicazione efficiente, quali sono gli altri punti chiave che vi hanno permesso di “fare rete” ormai da due anni?
Passare subito “all’azione” è stato senz’altro d’aiuto, soprattutto all’inizio, quando ancora non ci conoscevamo abbastanza l’uno con l’altro. Imprescindibile, poi, è la strategia.
Quali sono gli strumenti più utili, insiti della Rete di Imprese?
Molto, molto utili sono gli istituti quali il distacco del personale molto agevolato e la codatorialità. Si tratta di strumenti che permettono di semplificare la condivisione del personale, che caratterizza questa tipologia di contratto.
Costituire una Rete ha molti vantaggi. Secondo voi, qual’è il vantaggio principale della Rete di Impresa?
Ciò che nobilita di più la Rete di Impresa, per quanto mi riguarda, è il permettere anche a realtà veramente piccole di raggiungere grandi mercati in continua evoluzione. In altre parole, offre a tutti la possibilità di esserci, dando il proprio “meglio”.
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