L’estate è ormai alle porte. Se un tempo poteva essere un sollievo pensare a pianificare i viaggi per svago, oggi, per molte realtà aziendali e lavoratori rimasti troppo tempo a casa, risulta rassicurante pensare di poter riprendere con le trasferte.
Sulla base delle indicazioni del medico competente, infatti, il datore di lavoro valuterà la possibilità di effettuare business travel. Questo, stando all’aggiornamento del protocollo sulla sicurezza approvato dal Governo e parti sociali lo scorso 6 aprile.
Faq per viaggiare (per lavoro) in modo sicuro
A partire da questa primavera, molte aziende sono tornate a parlare (e a prospettare) la possibilità di attuare Business Travel, incoraggiate dal piano nazionale di vaccinazione anti Covid-19, oltre che dalle nuove sottoscrizioni governative inerenti alla sicurezza.
Insieme a una rinnovata speranza, sono emersi anche molti dubbi a riguardo. Vediamoli (e chiariamoli) insieme.
Possono essere richieste informazioni sullo stato di vaccinazione dei dipendenti?
A questo proposito, il Garante della privacy è intervenuto fermamente ribadendo il divieto riguardo all’acquisizione dei dati del personale vaccinato.
Un dipendente non vaccinato può essere licenziato?
Fatta eccezione per le professioni sanitarie (in virtù del Dl 44/2021), per le altre categorie di lavoratori non esiste nessuna forma di obbligo vaccinale. In altre parole, la mancata vaccinazione non ha conseguenze dirette per quel che concerne il rapporto di lavoro. Allo stesso tempo, però, qualche considerazione a questo proposito va fatta: laddove un lavoratore venisse ritenuto “non-idoneo” alla trasferta (sulla base di una valutazione medica), lo svolgimento ottimale delle sue mansioni contrattuali potrebbe risultare compromesso o, comunque, fortemente limitato.
Che cos’è il Certificato Verde?
Il Certificato Verde, – introdotto con il Dl 52 del 22 aprile 2021 (in attesa di conversione in legge) e già modificato dal Dl 65/2021 – permette di spostarsi liberamente tra le regioni di diverso colore anche per esigenze non strettamente legate al lavoro o alla salute. Tramite lo stesso, si prevede una semplificazione di movimento anche sul territorio extra-nazionale.
Tale certificazione viene rilasciata nei seguenti casi:
- Completamento del ciclo vaccinale (con una durata di 9 mesi);
- Avvenuta guarigione dal Covid-19 (con durata 6 mesi dalla negativizzazione);
- Test antigenico o molecolare (con durata di 48 ore).
Il Certificato Verde è obbligatorio per il lavoratore dipendete?
No. Tale certificazione, stando a quanto chiarito dalla normativa italiana, non risulta necessaria sul territorio nazionale per gli spostamenti legati ad esigenze di lavoro. Buone sono, invece, le probabilità che questo diventi un requisito utile per poter fare ingresso negli altri territori facenti parte dell’Unione Europea.
Anche in questo caso, però, è importante prendere in esame tutte le possibilità. Ad esempio, se il lavoratore, senza giustificato motivo, si rifiuta di sottoporsi agli accertamenti necessari per conseguire il certificato europeo, il datore di lavoro potrebbe rifiutare una prestazione del dipendente, ritenendolo non diligente. Sulla scia di siffatta ipotesi, pertanto, il dipendente potrebbe rischiare il collocamento in aspettativa non retribuita, laddove non sia possibile assegnarlo momentaneamente a mansioni diverse rispetto a quella abituale.
A partire da questa estate, sarà possibile viaggiare per lavoro ovunque?
Se in possesso dei requisiti, quali il sopracitato certificato europeo, le trasferte di lavoro saranno certamente permesse e semplificate. Ciononostante, non si parla ancora di un “via libera” totale: in base all’aggiornamento del protocollo sulla sicurezza del 6 aprile, le trasferte nazionali e internazionali potranno essere effettuate solo a seguito di una valutazione da parte del medico e del datore di lavoro. Particolare riferimento, poi, andrà al paese di destinazione e alla sua situazione epidemiologica al momento in cui verrà predisposto il viaggio.
Il consiglio, anche in caso di spostamenti giustificati dalla propria professione, è quello di controllare sempre il portale “Viaggiare sicuri”, così da essere aggiornati in tempo reale sulla situazione di un certo territorio e su quelle che sono le sue disposizioni ai fini della sicurezza.
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