Halloween è la ricorrenza in cui le persone, soprattutto i bambini, indossano costumi da streghe, mostri e vampiri. Le stesse abitazioni vengono spesso addobbate in modo grottesco e i menù rivisitati seguendo il solito tema: la paura.
Quella stessa paura che, proprio in questo periodo, sta coinvolgendo la maggior parte delle persone, a prescindere dal fatto che Halloween piaccia o no.
Che cosa spaventa?
Le cose che, in questo periodo, spaventano sono davvero molte. Alcuni timori sono comuni, altri appartengono maggiormente a determinate categorie di persone. Ma nessuno riesce ad essere completamente indifferente alla nuova ondata di disagio che, proprio in questo periodo, sta tornando a bussare alla porta delle case (o delle attività commerciali) di tutti. E lo fa senza scherzare e senza dolcetti.
Tra le paure maggiori torna, con rinnovato vigore, quella di essere contagiati oppure di contagiare, in maniera del tutto asintomatica e inconsapevole, i nostri cari o i nostri stretti contatti. Continua a far paura la situazione sanitaria legata alle terapie intensive, la mancanza di un vaccino, la diffusione incontrollata dei malati. C’è chi ha paura di morire.
C’è il forte timore che, prima o poi, possa spuntare un positivo proprio nella classe di nostro figlio, la paura che la scuola possa chiudere di nuovo e il terrore che il diritto allo studio venga ancora sacrificato. Tanti altri “mostri”, poi, sono tornati a disturbare il sonno di coloro che, a partire dagli ultimi Dpcm, si sono trovati di fronte a chiusure anticipate o sospensioni dei servizi.
Sospesi, proprio come fantasmi, si sentono anche coloro che temono di essere licenziati o, comunque, non-rinnovati. Forse più zombies, invece, sono i disoccupati che vagano alla ricerca di un lavoro, difficile da trovare e altrettanto difficile da offrire, – date le circostanze.
Camminare per strada dopo le 18:00, adesso che la sera e le serrande calano prima, è diventato altrettanto inquietante. E allora si limitano gli spostamenti, si torna subito a casa e lo si fa con la paura di doverci restare, ancora una volta, intrappolati dentro.
Unita alla paura comune, però, c’è anche una speranza condivisa: quella che ben presto tutto questo finisca.
Leave a Comment