Cerchiamo di ricreare, in cinque punti, un panorama realistico su come dovrà essere predisposta la ripartenza nelle aziende. Per la sicurezza dei lavoratori e di tutti i cittadini.
Ciò che abbiamo capito di questo virus, è che si trasmette attraverso le interazioni personali.
Pertanto, sarà fondamentale riassettare il sistema organizzativo aziendale in maniera tale da limitare al massimo il contatto fra le persone. Proviamo, ad esempio, a pensare a come poter incentivare i servizi online o il lavoro agile. Laddove, più che “agile”, si tratta di una modalità di lavoro divenuto “necessario”.
Punto primo: informarsi e informare bene
Per garantire la sicurezza, il contrasto e il contenimento della diffusione del virus COVID 19 negli ambienti di lavoro nella fase di progressiva riapertura delle attività (che dovrebbe cominciare il 4 maggio prossimo), è stato firmato un un protocollo da parte del Governo, sindacati e rappresentanze delle imprese.
Nel testo si legge che “la prosecuzione delle attività produttive può avvenire solo in presenza di condizioni che assicurino alle persone che lavorano adeguati livelli di protezione. La mancata attuazione del protocollo determina la sospensione dell’attività fino al ripristino delle condizioni di sicurezza”.
Pertanto, oltre a doversi informare bene in qualità di impresa, sarà importante aggiornare tutti i lavoratori o chiunque entri in Azienda circa la disposizioni delle Autorità.
Punto secondo: meno interazioni e distanza di sicurezza
Non per tutti sarà possibile lavorare e mettere i dipendenti nella condizione di lavorare da casa. Per questo motivo, sarà importante valutare la possibilità di articolare i turni lavorativi per diminuire l’affollamento dei locali. Anche l’arredamento e l’organizzazione interna dovrà essere rivista in modo tale da garantire il rispetto delle distanze di sicurezza in ogni ambiente (sale riunioni, spogliatoi, mense, ecc…).
Tra le modifiche di arredamento e comportamento segnaliamo, ad esempio, la possibilità di installare barriere tra le scrivanie, open space, protezione delle postazioni fisse (es. sportelli delle attività aperte al pubblico) o l’impegno a portarsi il pasto da casa da consumare direttamente nella propria postazione.
Dovranno, poi, essere individuate delle aree dell’azienda apposite da destinare all’accesso, sosta, transito e uscita di fornitori e trasportatori, limitando il più possibile il sistema di “squadre miste”. Questo, sempre con il fine di minimizzare le interazioni tra soggetti.
Punto terzo: igiene e sanificazione degli ambienti
Deve essere assicurata la pulizia giornaliera e la sanificazione periodica dell’azienda in tutti i suoi ambienti o postazioni. Laddove, per sanificazione, si intende il procedimento descritto dalla Circolare del Ministero della Salute n. 5443 del 22 febbraio 2020.
Particolare attenzione deve essere posta a tutte quelle condizioni capaci di veicolare con più facilità l’infezione, come ascensori o impianti di condizionamento dell’aria, refettori o spogliatoi. In questi ultimi casi, la pulizia deve avvenire dopo ogni utilizzo.
Incentivate al massimo devono essere tutte le pratiche igieniche attraverso pannelli informativi, dispenser di liquidi antibatterici, utilizzo di guanti e mascherine e corretto smaltimento di rifiuti potenzialmente contaminati.
Punto quarto: monitorizzare salute e temperatura del corpo
Oltre alla mascherina e all’utilizzo dei guanti, sarà indispensabile la misurazione della temperatura corporea non solo del personale aziendale, ma di chiunque voglia entrare all’interno della struttura, dai clienti ai fornitori.
Una necessità, soprattutto per le grandi organizzazioni, potrà rivelarsi l’adozione di sistemi automatizzati, ovvero dispositivi in grado di misurare i valori corporei dell’individuo al solo passaggio di questo, o di persone preposte e formate appositamente per il controllo e la gestione degli ingressi.
Punto quinto: gestione dei casi positivi
La possibilità di contagio è reale. Pertanto, attraverso procedure specifiche, dovranno essere stabiliti gli individui preposti alla gestione dei casi positivi al virus.
La presenza di soggetti infetti dovrà comunque prevedere:
- Isolamento degli individui positivi, comunicazione con le autorità sanitarie ed evacuazione;
- Intervento con aziende per la sanificazione degli ambienti;
- Ricostruzione della catena dei contatti avuti con la persona infetta.
A questo proposito, non dovrà essere ignorata la conformazione delle vie di transito così da garantire vie di accesso secondarie, nel caso in cui una sezione dell’edificio diventi impraticabile. Altrettanto importante sarà l’individuazione di un’area dell’edificio in cui sia possibile isolare e trattenere il soggetto infetto in attesa dell’ambulanza.
Ricordiamo, infine, che sarà costituito in azienda un Comitato per l’applicazione e la verifica delle regole del protocollo di regolamentazione con la partecipazione delle rappresentanze sindacali aziendali e del RLS. Laddove, per la particolare tipologia di impresa e per il sistema delle relazioni sindacali, non si desse luogo alla costituzione di comitati aziendali, verrà istituito, un Comitato Territoriale composto dagli Organismi Paritetici per la salute e la sicurezza, laddove costituiti, con il coinvolgimento degli RLST e dei rappresentanti delle parti sociali. Potranno essere costituiti, a livello territoriale o settoriale, ad iniziativa dei soggetti firmatari del presente Protocollo, comitati per le finalità del Protocollo, anche con il coinvolgimento delle autorità sanitaria locali e degli altri soggetti istituzionali coinvolti nelle iniziative per il contrasto della diffusione del COVID19.
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